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F1, Ferrari umiliata da tutti: travolta anche da AlphaTauri e Alfa Romeo. Vettel e Leclerc piantati sul rettilineo

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Una “Spa-ventosa” involuzione. La Ferrari esce con le ossa rotte dall’appuntamento in Belgio, sede del settimo round del Mondiale 2020 di F1. L’anno scorso erano arrivate pole-position e vittoria (la prima in carriera) per Charles Leclerc, oggi un tredicesimo e quattordicesimo posto per il tedesco Sebastian Vettel e Charles. La SF1000 è questa. Su di un tracciato che richiede tanto in termini di potenza e di efficienza aerodinamica la vettura è sparita, persa nelle Ardenne.

Frustrante il modo in cui sia Seb che il pilota nativo del Principato siano stati sverniciati in rettilineo dall’AlphaTauri e dall’Alfa Romeo. Una situazione peggiore rispetto ad altre uscite di una stagione già di suo complessa. Evidentemente su questo layout si sono concentrate tutte le negatività possibili e immaginabili di una monoposto lenta dappertutto. I piloti, dal loro punto di vista, hanno dato il 100%, costretti a dei giri da pole-position per entrare in Q2.

Emblematico l’andamento della gara di Leclerc: straordinario nel primo giro, risalendo fino all’ottava posizione (partendo 13°) con sorpassi notevoli (quello su Perez fantastico) e poi dovendo fare i conti con un motore “sgonfiato” di base, reso meno prestazionale da problemi di affidabilità: una criticità al richiamo pneumatico delle valvole del propulsore l’origine dei guai. Una ricarica di aria compressa si è resa necessaria nelle due soste, la prima di 10″4 e la seconda con uno stop di 5″2, andando ad affossare la gara del monegasco, giunto 14° alle spalle del team-mate (13°).

La Ferrari è dunque sprofondata: male nelle prove libere, imbarazzante in qualifica e anonima in corsa. Niente da dire sull’impegno dei piloti, ma la macchina non c’è. La deriva presa da Maranello è preoccupante: delude la passività con la quale la squadra accetta la manifesta inferiorità della SF1000, probabilmente dando già per persa questa stagione e forse anche la prossima, se si interpretano le parole del presidente John Elkann.

Che la Ferrari abbia deciso quindi di non investire in un progetto che, per regolamenti, sa di non poter rivoltare come un calzino neanche nel 2021, per puntare tutto sul 2022, quando ci sarà il cambio tecnico delle norme? E’ una chiave di lettura, ma un’altra domanda è la seguente: può un marchio come la Rossa permettersi due annate da comprimaria, con sviluppi quasi azzerati rispetto alla concorrenza?

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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