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F1, analisi GP Spagna 2020: Max Verstappen tiene vivo un Mondiale scontato, Vettel fa un mezzo miracolo. Gasly mette in discussione Albon

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Il Gran Premio di Spagna 2020 di Formula Uno ha visto trionfare Lewis Hamilton, il quale ha preceduto Max Verstappen e Valtteri Bottas. Per la Ferrari è arrivata la settima posizione di Sebastian Vettel, mentre Charles Leclerc si è dovuto ritirare. Andiamo ad analizzare, squadra per squadra, quanto avvenuto in pista.

MERCEDES – Strafavorite per realizzare una doppietta alla vigilia, non sono riuscite nel loro intento. Infatti la brutta partenza ha tarpato le ali a Valtteri Bottas, che si è dovuto accontentare della terza posizione. Si parla comunque letteralmente di “pelo nell’uovo”, perché Lewis Hamilton oggi ha vinto sul velluto e la casa di Stoccarda non è mai stata davvero impensierita. Il countdown verso la conquista di entrambi i Mondiali prosegue senza incepparsi.

FERRARI – In seno al Cavallino Rampante si era detto che ci si aspettava un passo gara migliore rispetto alle prestazioni delle qualifiche, al termine delle quali Charles Leclerc e Sebastian Vettel si trovavano impantanati a centro griglia. Il Gran Premio invece è stato un calvario. Alla fine il tedesco ha disputato una grande gara nonostante abbia dovuto percorrere più di metà distanza con le soft. Cionondimeno, il livello della SF1000 è talmente basso che Seb non ha potuto andare oltre la settima piazza. Charles Leclerc ha lottato come un leone, ma ha guadagnato solo il dubbio primato di essere l’unico ritirato della gara. Sia chiaro, non certo per colpa sua, visto che il monegasco è stato vittima di un guasto meccanico.

RED BULL – Il miracolo di Silverstone non si ripete, anzi, oggi le vetture prodotte a Milton Keynes hanno usurato le gomme maggiormente rispetto alle Mercedes. Max Verstappen è comunque riuscito a impedire la doppietta delle “Frecce Nere” ed era impossibile fare più di così. Per fortuna c’è l’olandese, altrimenti il Mondiale 2020 sarebbe ancora più noioso di quanto non lo è già. Al contrario il bilancio di Alexander Albon oggi è deficitario. Mighty Max è lì con le Mercedes, l’anglo-thailandese invece viene doppiato e finisce appena davanti a Pierre Gasly, che non ha certo la stessa monoposto e partiva due file dietro di lui…

RACING POINT – Le ottime premesse del sabato, quando le due monoposto rosa si sono attestate immediatamente dietro alle Mercedes e a Max Verstappen, sono state confermate alla domenica. L’obiettivo massimo era quello di incamerare la quarta e la quinta posizione. Missione compiuta! La Racing Point incamera il miglior risultato stagionale e per una volta bisogna sottolineare come Lance Stroll sia stato più efficace di Sergio Perez. Il canadese si è reso protagonista di un’ottima partenza e ha concluso quarto, arrivando in scia al compagno, penalizzato per aver ignorato le bandiere blu.

MC LAREN – All’interno del team di Woking non ci si aspettava certo una gara da protagonisti, ma l’ambizione era quantomeno di portare entrambe le vetture in zona punti, piazzandone una nelle prime sei posizioni. Traguardo raggiunto, perché Carlos Sainz ha chiuso sesto e Lando Norris decimo. Difficile fare meglio, quindi ci può essere moderata soddisfazione, poiché il potenziale della monoposto è stato sfruttato al massimo.

RENAULT – La brutta qualifica del sabato ha spinto la Règie ha tentare l’unica strategia possibile per provare a risalire la china, ovvero quella di allungare il più possibile il primo stint per giocarsi la carta della sosta singola. Non ha funzionato, ma era anche difficile inventarsi qualcosa di diverso. Una gara anonima che ha visto Daniel Ricciardo ed Esteban Ocon appena fuori dalla zona punti. Si spera che a Spa-Francorchamps possa andare meglio.  Un plauso al francese per il bel sorpasso effettuato su Kimi Raikkonen.

ALPHA TAURI – Come sempre l’Alpha Tauri si è qualificata a centro gruppo, mettendosi in agguato per lanciare un assalto alla zona punti. Bersaglio centrato, perché Pierre Gasly è stato autore di un eccellente partenza, per poi tenere costantemente botta a tutti gli avversari diretti sino al termine di una gara conclusa in nona posizione, peraltro in scia ad Alexander Albon, mettendo sempre più in discussione il sedile alla Red Bull dell’anglo-thailandese. Riguardo Daniil Kvyat, non c’è nulla di nuovo. Il russo è veloce, ma spesso inconcludente. Sul traguardo non è arrivato poi così lontano dal compagno di squadra, ma si è messo a collezionare penalità, che nulla cambiano alla sostanza del suo piazzamento fuori dalla zona punti, ma confermano la sua tendenza a essere un pasticcione.

HAAS – In gara i valori in campo sono ritornati i soliti, poiché Kevin Magnussen è stato decisamente più efficace di Romain Grosjean, il quale tanto per non smentirsi si è reso protagonista di un testacoda. Il danese ha concluso quindicesimo, ma era difficile fare meglio, mentre il francese non è andato oltre la diciannovesima (ovvero ultima) posizione.

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ALFA ROMEO – Lo scatto d’orgoglio di Kimi Räikkönen in qualifica si è ripetuto in gara. Il finlandese si è preso la soddisfazione di “vincere la gara dei piccoli”, chiudendo quattordicesimo davanti alle Haas, alle Williams e al compagno di squadra. Non sarà un granchè, ma tocca accontentarsi. Giovinazzi ha fatto il possibile, concludendo sedicesimo davanti alle Williams.

WILLIAMS – Non ci si aspettava niente di diverso che un ruolo da comparsa per il team di Grove. George Russell ha lottato, ma alla fine si è dovuto accontentare del diciassettesimo posto, appena davanti a Nicolas Latifi, che quantomeno non fa danni e macina chilometri.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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