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F1, Leo Turrini: “Anno sotto zero per la Ferrari. Formula Mercedes? C’è una violazione del segreto industriale”

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L’impero colpisce ancora. Ebbene sì, sembrerebbe un episodio di Star Wars quello che sta accadendo in F1 in questo momento. L’egemonia Mercedes è tale che il risultato finale sia talmente scontato da non lasciare spazio alla fantasia, salvo eccezioni dovute alla poca affidabilità. La W11 anche all’Hungaroring, sede del terzo round del campionato, ha dato un saggio delle sue qualità e il britannico Lewis Hamilton ha dominato qualifiche e gara portando a 86 i successi in carriera, a -5 dal record di Michael Schumacher.

Si citava Guerre Stellari. In questo particolarissimo Mondiale, post Covid-19, vi potrebbe rientrare un altro episodio della saga di George Lucas. Pensare alla Racing Point come alla W10 (Mercedes 2019) Pink è ormai un fatto acclarato e, viste le polemiche sollevate in merito al progetto della RP20, vi è in atto una vera e propria “Guerra dei cloni” dal momento che solo i motorizzati Mercedes, nel confronto con l’anno passato, hanno prestazioni sensibilmente superiori, mentre gli altri per via delle direttive della FIA si trovano a remare controvento. In questa posizione scomoda c’è soprattutto la Ferrari.

La Rossa doppiata è lo specchio di una situazione disastrosa e precaria, mentre “Darth Vader” Toto Wolff si è scagliato ancora contro il Team Principal Mattia Binotto, che aveva manifestato perplessità rispetto al miglioramento di chi ha il propulsore della Stella a tre punte, aggiungendo che le citate direttive della Federazione Internazionale abbiano reso meno “Rampante” il Cavallino. A discutere di ciò è stato il giornalista/scrittore (opinionista di Sky Sport) Leo Turrini, intervistato da OA Sport (con la collaborazione di Sport2U), nel corso della puntata di FormulaUno2U condotta da Alessandro Passanti, Michele Cassano e da Giandomenico Tiseo.

Anno sotto zero per la Ferrari. Questa situazione mi ricorda quella del ’92-’93, quando la Rossa era in imbarazzo e faceva fatica a qualificarsi in zona punti. In questa fase la Ferrari viene doppiata, va più piano della Racing Point, della McLaren e della Renault e questo è molto triste. La preoccupazione si dilata perché non ci sono segnali di un’inversione di tendenza. Ho una perplessità sul modo in cui la proprietà dell’azienda si rapporta all’universo F1“, le parole di Turrini.

Sullo strapotere Mercedes, la storia si fa interessante: “Toto Wolff ha un obiettivo personale che la Rossa gli ha stoppato, ovvero quello di essere il nuovo Bernie Ecclestone. La Ferrari ha messo un veto rispetto a ciò. C’è stata la storia del motore 2019 della SF90. Dopo il GP d’Ungheria e la pausa estiva, la Ferrari si è ripresentata a Spa (Belgio) con una power unit che volava, vincendo tre GP di seguito (Belgio, Monza, Singapore) su piste diverse, facendo sei pole-position consecutive. A questo punto Wolff ha sostenuto che a Maranello avessero varcato i limiti del regolamento tecnico. Vero è che per questi sei weekend i giudici della Federazione Internazionale non hanno trovato nulla da dire sulla regolarità della monoposto del Cavallino. E’ accaduto però che qualcuno ha fatto avere alla FIA dei documenti che dimostrassero che la Ferrari interpretasse il regolamento in maniera un po’ troppo audace. C’è stata una talpa, al servizio dei concorrenti della Rossa, che ha permesso alla Federazione Internazionale di riaprire l’inchiesta tecnica del motore. Questa era una violazione di segreto industriale e ciò fa capire il motivo per cui si è arrivati al famoso accordo: la Ferrari non è stata penalizzata in termini di risultati, ma ha dovuto accettare di togliere quella soluzione“.

In sostanza, una storia di spionaggio industriale, con altri dettagli: “Le nuove direttive della FIA hanno influito anche sulle altre squadre, tranne che su Mercedes. Di fatto le macchine con la motorizzazione della Stella a tre punte, quest’anno, vanno o il doppio di qualunque altra scuderia che non abbia quel motore. E’ una stranezza bella grossa…Racing Point? Macchina uguale alla W10. Per regolamento tutte le scuderie possono cedere varie parti della loro vettura a team “satelliti”. La Ferrari ad esempio lo fa con la Haas e l’Alfa Romeo (il retrotreno per esempio). Una delle cose che non si possono vendere a un cliente sono le prese d’aria dei freni, unico particolare che gli ispettori della FIA non hanno controllato…L’ha ammesso Nicholas Tombazis, direttore tecnico della FIA (ex Ferrari). La Renault ha fatto reclamo e l’ha ripresentato in Ungheria proprio su questo particolare, sostenendo che tale soluzione sia stata copiata, sposando la filosofia progettuale adottata dalla Mercedes“. In sostanza un Circus in cui i giochi politici sono all’ordine del giorno, ma la Ferrari va troppo piano.

IL VIDEO DELL’INTERVISTA A LEO TURRINI

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Leo Turrini

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