US Open 2020 senza qualificazioni: danno economico per i giocatori? Arriva un assegno da 15000 dollari

Gli US Open 2020 di tennis si disputeranno dal 31 agosto al 13 settembre, il prestigioso torneo sul cemento di New York è stato salvato e andrà regolarmente in scena tra un paio di mesi ma ci saranno due importanti novità dovute alla pandemia: si giocherà a porte chiuse e non si disputeranno le qualificazioni. L’assenza dei turni preliminari impedirà a diversi atleti di poter sognare di accedere al tabellone principale e di guadagnare un’importante somma di denaro, le qualificazioni del singolare nei tornei degli Slam costituiscono dei veri e propri tornei visto che vi partecipano 128 giocatori per categoria.

Una miriade di giocatori si è dunque trovata privata della possibilità di entrare tra i grandi della kermesse e il conto in banca ne risentirà ma ci sono delle novità importanti: il tennista statunitense Ryan Harrison ha infatti annunciato sul suo account Twitter che tutti coloro che avrebbero dovuto disputare le qualificazioni riceveranno un assegno di 15.000 dollari (circa 13.420 euro). La cifra è di poco inferiore al compenso che si riceve in caso di uscita al secondo turno di qualificazione.

Harrison ha poi proseguito. “Vorrei che tutti giudicassimo da una prospettiva più ampia ciò che ha fatto lo US Open. Il tennis è un business e senza lo US Open non esisterebbe Washington, né Cincinnati, né il circuito Challenger statunitense. Capisco che tanti giocatori sono frustrati perché non potranno giocare le qualificazioni, ma riceviamo comunque un compenso che dieci anni fa equivaleva al primo round del tabellone principale. Non andiamo via a mani vuote. E invito tutti quelli che ora sono dispiaciuti perché non possono competere a guardare il quadro completo e apprezzare che lo US Open ha trovato un modo per andare avanti nonostante tutte le difficoltà. Grazie USTA. Grazie US Open“.

How much are players who cannot qualify getting?

— Ross Barrowman (@RossBarrowman) June 18, 2020

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse