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Formula 1

F1, James Allison: “Lavoreremo pensando al 2022, visto che l’anno prossimo le monoposto saranno ‘congelate'”

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Il conto alla rovescia procede molto velocemente e la data del 5 luglio si avvicina. Sarà questo il riferimento per l’inizio del Mondiale 2020 di F1. Sul tracciato di Spielberg (Austria) si assisterà alla prima “recita” e, anche senza pubblico, ci si augura che lo spettacolo televisivo non manchi.

Tuttavia, in queste settimane senza corse non sono mancati i colpi di scena. Dal punto di vista regolamentare c’è stata una piccola “rivoluzione”. Tra i punti più importanti, vi è quello delle “macchine congelate” che ritroveremo al Red Bull Ring. Di fatto, le monoposto saranno un po’ diverse da quelle che avrebbero dovuto gareggiare a Melbourne, ma saranno le medesime in molte parti per essere mantenute tali anche nel 2021. Il motivo? Cercare di ridurre i costi, vista la crisi economica causata dall’emergenza sanitaria. Pertanto in Austria saranno omologati telaio, sospensioni, trasmissione, più altre parti che saranno specificate. Quindi sviluppo azzerato? Nel biennio 2020-2021 ci saranno due token relativi agli interventi sulla vettura per rimediare ad alcuni errori.

Altro aspetto è quello del Balance of Performance aerodinamico. Ci si riferisce al numero di ore a disposizione dei team per lavorare in galleria del vento, che non saranno le stesse per tutte le scuderie, ma si seguirà un criterio crescente a partire da chi ha vinto il titolo costruttori del 2020. Tradotto: si definirà un monte ore standard l’anno prossimo, la squadra campione del mondo potrà utilizzare il 90% del totale e tale valore aumenterà del 2.5% per ogni posizione della classifica generale dei costruttori. Pertanto, la squadra che nel 2020 terminerà in ultima posizione potrà beneficiare di un monte ore del 112.5%. Vi sarà un aumento dell’incremento citato nel 2022: il team che conquisterà l’iride disporrà solo del 70% delle ore totali e il margine di crescita salirà al 5% tra i team.

A dire la sua su questi temi è stato il direttore tecnico della Mercedes James Allison, nel corso del podcast ufficiale della F1. In primis, Allison ha analizzato il discorso dello sviluppo quasi azzerato: “In questo 2020 più che per il 2021 lavoreremo per l’anno successivo”, l’ammissione dell’ingegnere delle Frecce d’Argento, che argomentando anche sul “BoP” ha sottolineato: “Questo regolamento verrà introdotto il prossimo anno, ma in realtà il prossimo anno avremo tutti macchine in gran parte congelate, evoluzioni di quelle del 2020. Non credo sia uno stop all’innovazione perché qualsiasi livello di limitazione dei test aerodinamici ti venga concesso, comunque hai ottenuto molti dati, per quanto test di fluidodinamica ti sia permesso da far valere, l’incentivo ad essere innovativi sarà sempre presente. Quindi non è un passo indietro. Semplicemente si dà più opportunità di test aerodinamici a un team, mentre chi avrà meno ore dovrà lavorare in modo più produttivo”.

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Foto: LaPresse

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