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Boxe, Guido Vianello combatterà il 9 giugno contro Haynesworth: “Sono in forma perfetta e il mio jab sinistro…”

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La grande boxe sta per tornare protagonista negli USA dopo il lockdown. Si ripartirà il 9 giugno all’MGM Grand Arena di Las Vegas e sul ring ci sarà anche un italiano: Guido Vianello è pronto a combattere dopo la pandemia che ha sconvolto il mondo. Il peso massimo, imbattuto tra i professionisti (sei vittorie tutte per ko, sempre negli States), incrocerà i guantoni con Don Haynesworth (16-3-1). Il ribattezzato Gladiatore si troverà di fronte un pugile di colore, in un momento particolare per l’America che sta vivendo lo shock per la morte di George Floyd ucciso da un poliziotto.

Il 26enne, pronto a sfidare un rivale più vecchio di 11 anni, si è raccontato così al Corriere dello Sport: “Lo batto e poi ci abbracciamo perché è un fratello“. Il romano ha commentato la morte di Floyd: “Terribile. Quel video dice molto di più: il poliziotto si sentiva il re, immortale, legittimato dai colleghi, più forte di tutto: di un cellulare che lo riprende e di un gruppo di persone che gli dice ‘fermati’: è rimasto così per nove minuti, mani in tasca, completamente cosciente, responsabile dell’azione. Sono stato un carabiniere, amo la divisa, lui ha disonorato quella da poliziotto”. Guido Vianello è molto chiaro quando gli viene chiesto se prenderà posizione sul razzismo: “Intende se indosseremo la maglietta con scritto ‘I can’t breathe’? Qualcosa farò, magari col mio avversario. Voglio abbattere tutti i pregiudizi“.

Il peso massimo italiano, a volte sparring partner di Tyson Fury (Campione del Mondo WBC), spiega come si stava preparando prima dello stop dell’attività sportiva: “La cosa strana è che fino a metà marzo mi stavo preparando per combattere in Canada. Sarei dovuto salire sul ring il 28 marzo. Noi italiani, ci vedevano come appestati per via del virus. L’Italia sembrava Baghdad per quanti morti c’erano. Qui invece tutti tranquilli. Una settimana prima del match si è bloccato tutto. Mi hanno detto: l’America si ferma, non sappiamo quando torneremo. Lì mi è arrivata un po’ di paura. Voglio dire: ero solo, dall’Italia arrivavano brutte notizie. Mi sono detto: e se non si riparte, mo’ che faccio? Ho avuto l’ansia. Il giorno dopo mi sono detto: meglio stare fermi. Non prendo aerei, non torno a casa, faccio una mini vacanza e mi alleno tre volte a settimana. Sono in perfetta forma: 108 kg, ho messo muscoli a quadricipiti, spalle e torace“. In vista del match di settimana prossima: “Domenica andremo all’MGM e ci chiuderanno nelle stanze. Noi pugili e staff faremo i test e avremo i risultati dopo sei ore. Se tutto va bene, lunedì farò la prova peso, martedì saliremo sul ring. Sono carico, non vedo l’ora“.

Nel frattempo Guido Vianello ha cambiato allenatore (Kevin Barry al posto di Abel Sanchez) e racconta di aver migliorato il suo jab sinistro:Ora è diventato un’arma. Colpisco alla testa e al corpo, le mani dell’avversario si spostano. Quando le muove, io vado col destro. Diretto sinistro sotto e sopra, e poi destro. Vado a colpire i buchi dell’avversario“. Il pugile parla anche dei suoi piani: “Combattendo su sei round, massimo otto, posso fare un match al mese. Per fare i soldi veri devo salire a dieci round ma sono tranquillo: ho un percorso fantastico, un grande manager come Sam Jones e un promoter, la Top Rank, il migliore al mondo. Il nostro progetto è arrivare tra un anno ai dieci round e combattere in Italia“.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: FPI

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