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Ciclismo, parla l’esperto Robin Parisotto: “Possibile che in questo periodo si faccia uso di doping”

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Uno dei problemi che si è andato a creare, sottolineato anche da addetti ai lavori e corridori, in questo periodo di lockdown è quello dei pochi (praticamente nulli) controlli antidoping nel mondo del ciclismo. In molti hanno denunciato addirittura l’assenza di controlli dai mesi di gennaio o febbraio.

Oggi a confermare queste tesi sono arrivate le parole di un esperto del settore, Robin Parisotto, in un’intervista a Cyclingnews: “Bisogna essere molto, molto specifici sul programma di controllo del passaporto biologico e selezionare quelli che hanno mostrato cambiamenti significativi. Bisogna avere una visione pragmatica dei fatti, tutto ciò che lavora al cinque per cento delle sue possibilità non è sufficiente. Non serve essere un esperto per capirlo. È un totale spreco di tempo”.

Prosegue: “È possibile che ci si dopi in questo periodo per aumentare il volume degli allenamenti e sappiamo che ci sono tipi di doping che possono avere effetti a lungo termine sul miglioramento di forza, resistenza e potenza. È fisiologico che questo possa dare un beneficio sul percorso e potremmo dover accettare che questo accada, se stai testando solo il 5% degli atleti“.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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