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Calcio, il presidente del Lione attacca: “In Francia siamo stati dei c…..”. Il sindacato dei giocatori risponde per le rime

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A differenza di quanto è avvenuto in Germania, si verificherà in Spagna e verosimilmente accadrà in Inghilterra e in Italia, il calcio francese ha deciso di fermarsi per tempo, decidendo di privilegiare l’aspetto riguardante la salute e pensando direttamente alla prossima stagione. E’ di qualche giorno fa la notizia che il campionato 2020-2021 prenderà il via il 22 agosto.

Di fatto il titolo è stato assegnato al PSG e a rimanere escluso dalle posizioni di vertice è stato il Lione che, per bocca del massimo dirigente Jean-Michel Aulas, ha rivendicato a più riprese il dissenso per questa decisione. Il club francese, infatti, non si è qualificato per le competizioni continentali e si presenterà alla sfida di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro la Juventus senza poter disputare alcun match ufficiale nell’ultimo periodo.

Per questo motivo Aulas ha deciso di inviare una lettera all’Esecutivo d’Oltralpe: “Il 2 giugno rappresenti l’opportunità di una ripresa graduale, l’occasione per correggere gli errori fatti con l’adozione di un protocollo sanitario che porti prima agli allenamenti e poi al ritorno in campo, nei mesi di luglio o agosto”, le sue parole, con un affondo poi deciso: “In Francia siamo stati dei c…..ni“.

Un’affermazione che ha portato all’immediata reazione del sindacato dei calciatori, che si era pronunciato in maniera netta per non tornare in campo: “La sospensione dei pagamenti dei diritti televisivi ha spinto molti club a prendere posizione a sfavore della ripresa. Ora però sembra troppo tardi per tornare indietro. Vedremo comunque alla fine chi sarà il vero c…..ne“.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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