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Taekwondo, Tokyo 2020: le speranze di medaglia dell’Italia. Vito Dell’Aquila ci crede, Simone Alessio deve passare dalle qualificazioni

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Tutto fermo sui tatami, ma non nelle idee, nelle analisi e nelle considerazioni. Nonostante lo stop delle attività causato dall’emergenza sanitaria che sta attraversando il mondo, il taekwondo non si ferma e con la testa corre già all’anno prossimo quando in quel di Tokyo si terranno i Giochi Olimpici: l’evento clou del quadriennio, diventato di fatto un lustro.

Tanti degli atleti che avrebbero dovuto battersi per le medaglie già quest’anno sono già qualificati alla kermesse nipponica, mentre altri sarebbero stati chiamati alla prova d’accesso in questi mesi, tramite i tornei continentali di cui, fra l’altro, quello europeo che si sarebbe dovuto svolgere – all’inizio – a Milano.

Un’opportunità unica per gli atleti del Bel Paese di strappare quanti più pass possibili verso la kermesse a Cinque Cerchi.

Il contingente azzurro infatti è al momento composto dal solo Vito Dell’Aquila che nella sua categoria, i -58 kg, nutre però grandi speranze di medaglia dopo un 2019 strepitoso (titolo agli Europei e al Grand Prix Final di Mosca) e un 2020 che era iniziato sotto i migliori auspici, vista l’affermazione alla President’s Cup.

Ma chi si può unire al pugliese? Uno dei taekwondoka che può rispondere a questa domanda è sicuramente Simone Alessio, nei -80 kg, il quale ha tutte le carte in regola per giocarsi un pass alle Olimpiadi e poi magari compiere il colpaccio proprio nel contesto giapponese dove, in determinate circostanze, si può trovare quel carattere che consente di mostrare uno stile di combattimento  coraggioso per andare a cogliere il grande risultato.

E al femminile? Le opzioni, anche se sulla carta un po’ più proibitive, devono per forza passare da Martina Corelli, nei -49kg, e Maristella Smiraglia, nei +67 kg.
Tutte e due all’Helsinborg Open sono salite sul podio sistemandosi in terza posizione nelle rispettive categorie e questo, prima dello stop, potrebbe aver fornito loro una nuova confidenza. Guardando ai ranking olimpici, (Corelli 68esima e Smiraglia 40esima, ndr), l’impresa appare difficile: certo è che se l’evento di qualificazione si dovesse alla fine giocare in casa, questo potrebbe galvanizzare ulteriormente le due ragazze.

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michele.cassano@oasport.it

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Foto:FITA

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