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Nuoto, Tokyo 2020: le possibili rivelazioni dell’Italia alle Olimpiadi 2021. Carraro, Panziera e Martinenghi possono stupire

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Dal 23 luglio all’8 agosto 2021 andranno in scena le Olimpiadi di Tokyo. La diffusione del Coronavirus ha avuto e sta avendo delle conseguenze importanti in queste ultime settimane: il numero di contagi e di vittime (purtroppo) continua a crescere e si fa fatica ora a intravedere la luce in fondo al tunnel.

Nel nuoto l’Italia viene da un Mondiale trionfale nel quale ha stabilito il nuovo record di medaglie e dove anche le “seconde linee” sono riuscite nella maggior parte dei casi a esprimere le loro migliori prestazioni quando più contava. E’ chiaro che ai Giochi sarà un’altra storia. Solitamente, infatti, nella rassegna a Cinque Cerchi si va sempre più forte che nelle altre competizioni e quindi il livello sale in maniera drastica.

La selezione del Bel Paese, guidata dal d.t. Cesare Butini, ha i suoi assi Gregorio Paltrinieri, Federica Pellegrini e Simona Quadarella, ai quali si aggregherà verosimilmente anche Gabriele Detti che, come Pellegrini del resto, deve ottenere il pass olimpico, cosa resa impossibile al momento vista la cancellazione degli Assoluti primaverili a Riccione per l’emergenza Covid-19. Una formazione, quindi, quella tricolore che ha tutto per fare bene e può contare su atleti capaci anche di stupire.

I nomi che vengono in mente sono quelli di Martina Carraro, di Margherita Panziera e di Nicolò Martinenghi. La ligure è stata autrice di un’ascesa notevole nelle ultime due stagioni, conquistando un bronzo iridato nei 100 rana su cui neanche lei credeva alla vigilia. Il nuoto, come tutti gli sport di prestazione, ti può dare quando meno te lo aspetti, ma non ti regala niente. Carraro ha sempre lavorato alacremente per migliorare la tecnica di nuotata, puntando molto sul ritorno nella seconda vasca. Una crescita che poi le ha permesso di confermarsi anche campionessa d’Europa in vasca corta sul finire del 2019 a Glasgow.

Discorsi un po’ diversi per Panziera e Martinenghi. La veneta ai Mondiali non è riuscita a ottenere quella medaglia nei 200 dorso che tanto cercava. Un po’ la forma non eccelsa e un po’ forse una manifestazione di grande tensione non le hanno permesso di esprimere il suo 100%. Tuttavia, i suoi miglioramenti cronometrici sono un dato di fatto e sicuramente l’aver conquistato il pass già nel mese di dicembre a Riccione (2019) le ha dato una grande carica. Il medesimo ragionamento si può fare per Martinenghi. Lui, condizionato da un infortunio serio di un paio di stagioni fa, ha fatto fatica a ritrovarsi, ma poi quello splendido 58″75 nei 100 rana gli ha permesso di conquistare la qualificazione olimpica e soprattutto di ottenere un crono di grande rilievo internazionale. Certo, in questa specialità c’è “l’alieno” Adam Peaty e il livello è straordinariamente alto, ma forse la possibilità di avere un altro anno a disposizione può dare modo al lombardo di crescere ancora.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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