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MotoGP, Piloti immortali: Phil Read, 7 Mondiali tra 125 e 500. Il mito del centauro britannico

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Dall’inizio degli anni ’60 fino a metà degli anni ’70 il motociclismo britannico ha vissuto un periodo straordinario, caratterizzato soprattutto dagli innumerevoli trionfi iridati di Mike Hailwood e Phil Read, due autentiche leggende di questo sport. Quest’oggi andiamo a ripercorrere la storia del secondo, offuscato in quell’epoca proprio dal connazionale più quotato ma capace in ogni caso di guadagnarsi di diritto un posto tra i più grandi centauri di tutti i tempi grazie ai suoi 7 Mondiali complessivi conquistati in tre classi diverse.

Nato a Luton (50 km a nord di Londra) il 1° gennaio 1939, Phil Read comincia a far parlare di sé a 21 anni vincendo lo Junior Manx Grand Prix sull’isola di Man in quella che veniva considerata l’alternativa al Tourist Trophy riservata ai piloti privati. Sempre nel 1960 conclude in seconda piazza il campionato nazionale britannico della classe 500 (dietro a Mike Hailwood) e decide di partecipare al Motomondiale a partire dalla stagione successiva con una EMC in 125 e con una Norton in 350 e 500. Il debutto avviene al Tourist Trophy del 1961 (valevole come tappa britannica del Mondiale) con un fantastico successo nella classe 350 per poi non riuscire più a salire sul podio nel resto del campionato.

Dopo un paio di stagioni caratterizzati da vari cambi di scuderia e da un rendimento incostante e non particolarmente brillante (con qualche piazzamento sul podio), il britannico nel 1964 riesce finalmente a laurearsi campione del mondo della classe 250 in sella ad una Yamaha grazie ad un ruolino di marcia entusiasmante da cinque primi posti e sette podi totali su dieci gare disputate. L’anno seguente Read si riconferma campione nella 250 in maniera ancor più dominante, con 7 vittorie e 2 secondi posti su 11 gare, portando a casa anche un successo di tappa nella classe 125 al Tourist Trophy (nella sua unica gara stagionale con la classe leggera).

Nel 1966 Phil non può nulla contro lo strapotere del connazionale Hailwood ed è costretto ad abdicare, per poi andare ad un soffio dal terzo titolo iridato della carriera nel 1967 al termine di un campionato tiratissimo e deciso semplicemente dal gioco degli scarti in favore del rivale di sempre (a pari punti, hanno fatto la differenza le 5 vittorie di Hailwood contro le 4 di Read). Il 1968 rappresenta probabilmente la miglior annata nel Motomondiale per il nativo di Luton, capace di mettere a segno la doppietta iridata 125-250 sempre con la Yamaha anche grazie al passaggio definitivo di Hailwood al mondo dell’automobilismo.

Nel 1971 regala alla Yamaha un altro titolo, imponendosi per la quarta volta in carriera nella 250 grazie a tre primi posti e al decisivo secondo posto ottenuto nell’ultima gara in Spagna, sufficiente per scavalcare di 5 punti in classifica il connazionale e campione in carica Rodney Gould (ritiratosi mentre era in testa per problemi meccanici). A partire dal 1973 si concentra quasi esclusivamente sulla classe regina e vince subito il Mondiale della 500 in sella alla MV Agusta, diventando il primo centauro della storia a conquistare almeno un titolo mondiale nelle classi 125, 250 e 500 (primato eguagliato dal solo Valentino Rossi).

Il pilota inglese riesce a bissare senza particolari patemi il titolo nel 1974, mentre nel 1975 deve arrendersi per appena 8 punti ad un Giacomo Agostini più vincente (4 successi a 2) ma meno costante, salvato da un gioco degli scarti che toglie addirittura 20 punti ad un Read estremamente costante (8 podi ed un ritiro in 9 gare). Nel 1976 passa alla Suzuki dove gareggia solo nelle prime tre gare (con un paio di podi ed un ritiro) prima di abbandonare per sempre il Motomondiale. In seguito si limita a competere per qualche altro anno nel Tourist Trophy ottenendo un primo posto nel 1977 con la Honda, mentre nel 1982 si ritira definitivamente dal motociclismo agonistico all’età di 43 anni.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto: Wikipedia Phil Read

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