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L’Italia è grande: Claudio Pollio e l’oro di Mosca 1980. Lo scricciolo partenopeo che divenne gigante

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Dal 27 al 29 luglio del 1980 Claudio Pollio ha scritto una pagina memorabile della storia della lotta libera italiana, fino a quel momento ancora a secco di medaglie olimpiche. Ad oggi, quella di Pollio resta l’unica medaglia d’oro a cinque cerchi della Nazionale azzurra nello stile libero in attesa di un eventuale trionfo da parte della nostra stella del momento Frank Chamizo (secondo lottatore italiano capace di salire sul podio olimpico in questa specialità con il bronzo a Rio 2016).

Nato a Napoli il 27 maggio 1958, Claudio Pollio comincia a praticare lotta libera nella palestra di Secondigliano all’età di sedici anni entrando a far parte del Gruppo Sportivo dei Vigili del Fuoco. Il giovanissimo atleta campano mette subito in mostra il suo talento e dopo soli due anni vince la medaglia d’oro agli Europei Junior, trionfa nel torneo preolimpico e strappa così il pass per i Giochi di Montreal 1976 a soli diciotto anni. Alle Olimpiadi canadesi Claudio raggiunge il secondo turno eliminatorio prima di essere estromesso dalla corsa per le medaglie nella categoria -48 kg.

Sempre tra i pesi mosca leggeri, il napoletano si impone ai Giochi del Mediterraneo 1979 proiettandosi nel migliore dei modi alla sua seconda esperienza a cinque cerchi dell’anno successivo. Nel 1980, nonostante il boicottaggio degli Stati Uniti d’America, si presentano al via dell’Olimpiade di Mosca i migliori lottatori al mondo nei -48 kg con Pollio che si pone come obiettivo della vigilia almeno la medaglia di bronzo. Il 22enne delle Fiamme Rosse parte subito fortissimo nella prima giornata sconfiggendo per 8-4 il temibile polacco Jan Falandys (bronzo mondiale e argento europeo in carica) prima di dominare anche il secondo incontro per 17-10 con il mongolo Gombyn Khishigbaatar.

Forte di un’ottima posizione in classifica generale, il nostro portacolori riesce a garantirsi un posto sul podio e la qualificazione per il triangolare finale nonostante due sconfitte di fila indolori. Ormai certo di una medaglia, Pollio si supera battendo nettamente il nord coreano Jang Se-Hong prima di perdere la seconda sfida con il russo Sergei Kornilayev limitando però i danni in termini di punteggio, un dettaglio potenzialmente decisivo per l’assegnazione delle medaglie. Kornilayev infatti si fa schienare dal coreano nell’ultimo combattimento regalando di fatto un’insperata medaglia d’oro (per la classifica avulsa a parità di vittorie nel triangolare) al minuto ragazzo cresciuto a Secondigliano.

Nel 1981 Pollio raccoglie un prezioso argento agli Europei di Lodz, il suo ultimo risultato di rilievo in campo internazionale, in seguito trova lavoro in banca e viene squalificato dalla federazione italiana per non aver partecipato agli allenamenti. Nel 1983, dopo aver vinto per la settima volta i Campionati Italiani, annuncia il ritiro a soli 25 anni (nonostante le ottime chance di riconfermarsi campione olimpico nel 1984 a Los Angeles con il boicottaggio dei paesi filo-sovietici) diventando in seguito allenatore nella stessa palestra in cui si è formato.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto LPS/Claudio Bosco

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