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L’Italia è grande: Filippo Magnini, il Re Magno della velocità. I due ori iridati consecutivi da leggenda nei 100 sl

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Filippo Magnini, “Re Magno”, pesarese, classe 1982, si fa conoscere dal grande pubblico degli appassionati italiani del nuoto a Barcellona 2003 quando con una frazione finale da 48″13 contribuisce al sesto posto iridato della staffetta 4×100. Sei mesi più tardi chiude al secondo posto alle spalle di Van den Hoogenband nei 100 metri gli Europei in vasca corta a Dublino.

Pare abbastanza chiaro a tutti che la generazione degli eroi di Sydney ha trovato un erede importante, velocista capace di dare il meglio di sè nella parte finale di gara e comunque in grado di ben figurare sulla distanza doppia, i 200 stile libero, piuttosto che in quella più breve, i 50, dove la partenza, da sempre non certo specialità della casa, è molto importante. Nel 2004 arrivano i primi successi e le prime delusioni cocenti. Agli Europei di maggio di Madrid Magnini si presenta in gran forma e fa tris d’oro: 4×100 stile libero, 4×200 stile libero e soprattutto 100 stile battendo il suo idolo e rivale Van den Hoogenband grazie al primato italiano di 48″87.

Magnini si presenta tra i favoriti alle Olimpiadi di Atene ma la condizione non è la stessa di qualche mese prima e si deve accontentare del quarto posto nella 4×100 stile libero (con Vismara, Scarica e Galenda), di un deludente quinto posto nei 100 stile, dove gli manca il finale micidiale che lo renderà infallibile da lì in poi. La delusione è solo in parte mitigata da quella che sarà l’unica medaglia a Cinque Cerchi della sua splendida carriera: il bronzo conquistato assieme a Brembilla, Pelliciari e Rosolino nella 4×200 stile libero.

Il 2004 si chiude con l’oro in vasca corta nei 200 stile libero, davanti allo specialista Rosolino agli Europei di Vienna e l’argento nei 100 stile libero alle spalle del francese Busquets, in quella che si rivelerà la prima avvisaglia dell’onda lunga transalpina della velocità, destinata a travolgere tutto e tutti dal 2008 in poi. Nell’estate del 2005 ci sono i Mondiali a Montreal, l’Italia si è lasciata alle spalle un Olimpiade di Atene 2004 tutto sommato deludente e per Magnini l’occasione d’oro arriva nella finale dei 100 stile, mai vinta prima da un Italiano a livello mondiale o olimpico.

Il pesarese fa il carico di rabbia nelle batterie della staffetta 4×100 che viene estromessa dalla finale e si presenta al via dei 100 stile con la determinazione giusta. Conquista la finale e sa bene che dovrà fare i conti con avversari capaci di fare la differenza nella prima parte di gara. Serve una gara bilanciata e intelligente, con nervi saldissimi e Magnini li ha perchè i sudafricani Schoeman e Neethling e lo statunitense Lezak partono fortissimo e toccano sette decimi prima dell’azzurro ai 50 metri. Magnini, però, tocca a 23″12, tre centesimi sotto lo split del record del mondo di Van den Hoogenband e nella piscina di ritorno si scatena andando a prendere uno a uno i suoi rivali e chiudendo con uno stratosferico 48″12 che gli frutta il primo oro mondiale.

I due anni successivi sono un crescendo di trionfi per il velocista pesarese che prima concede il bis agli Europei in vasca corta di Trieste (oro nei 100 e nei 200 stile), poi ripete addirittura il tris d’oro e il poker di podi di Madrid agli Europei di metà ciclo olimpico all’Isola Margherita sul Danubio a Budapest vincendo i 100, contribuendo agli ori di 4×100 e 4×200 stile e conquistando anche il bronzo nei 200. Arrivano altri due ori individuali (100 e 200 stile) agli Europei in vasca corta del 2006 a Helsinki ed è tutto pronto per i Mondiali che, tenendosi a Melbourne, in Australia, si disputano nel mese di marzo.

E’ una finale diversa da quella di due anni prima, nessuno degli atleti prende l’iniziativa nella vasca di andata e Magnini è costretto a passare più veloce di quanto avrebbe dovuto. I secondi 50 metri sono convulsi, Magnini non ha le energie giuste per piazzare il colpo di grazia usuale nella parte finale ma, con il carattere e l’esperienza, riesce a toccare per primo, seppure a pari merito con il sorprendente canadese Hayden (che quest’anno avrebbe tentato la qualificazione olimpica a 13 anni dall’exploit australiano). Filippo Magnini si conferma sul tetto del mondo dei 100 stile come era accaduto prima solo a due leggende di questa specialità: Matt Biondi e Alexander Popov. 

Finisce lì, in Australia il dominio di Re Magno nei 100 perchè salgono alla ribalta i “costumoni” che penalizzano il fisico non certo straripante del pesarese per favorire fisici più dirompenti, uno fra tutti l’imponente francese Alain Bernard, che già sconfigge Magnini sia agli Europei in vasca corta di Debrecen che in quelli in vasca lunga di Eindhoven (per l’azzurro due bronzi) ma a Pechino si deve accontentare di due quarti posti deludenti nelle staffette, non riuscendo nemmeno a centrale la finale come l’anno dopo a Roma. L’ultimo oro internazionale di Magnini è doppio ed arriverà agli Europei di Debrecen che precedono le Olimpiadi di Londra 2012: è d’oro nei 100 stile e nella 4×100 mista ma ancora una volta alle Olimpiadi non riuscirà ad ottenere i risultati sperati.

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Foto LaPresse/ Gian Mattia D’Alberto

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