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Formula 1

F1, il grande caos dell’annullamento del GP d’Australia: il racconto di una giornata surreale

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Una giornata decisamente surreale. A Melbourne (Australia) sarebbe dovuto andare in scena il primo round del Mondiale 2020 di F1, ma il Coronavirus anche in questa circostanza ha avuto la meglio. Un caso di positività è stato riscontrato in un membro della McLaren e per questo il team britannico ha deciso di ritirarsi.

Posteriormente a questa decisione, sono seguite ore di discussioni tra smentite e notizie date per certe. Come poi è stato spiegato nella nota ufficiale della FIA, le squadre si erano riunite con la Federazione e i vertici della F1 per annullare l’evento e salvaguardare la sicurezza di tutti. Una decisione, però, non annunciata formalmente ma evidente visto che alcuni piloti, tra cui il tedesco della Ferrari Sebastian Vettel e il finlandese dell’Alfa Romeo Kimi Raikkonen, avevano già lasciato il territorio australiano.

Pertanto, nella mattinata australiana, si è creata una situazione molto strana, perché il pubblico era regolarmente presente ai cancelli e da par suo l’organizzazione aveva annunciato di voler andare avanti nel programma, senza specificare però che si trattava delle altre categorie e non della F1. Una scelta discutibile, successivamente giustificata dicendo di aver ricevuto con ritardo la notifica da parte del Circus di non voler proseguire, avendo atteso le disposizioni del responsabile sanitario dello Stato di Victoria, prima di annunciare l’effettiva cancellazione. Stando alcune indiscrezioni, ci sarebbe stato poco accordo tra le scuderie sull’arrivare a una presa di posizione chiara anche se, poi, si è trovata la quadra.

Indubbiamente, visti i rischi di contagio, si sarebbe potuto e dovuto gestire preventivamente il tutto.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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