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Coppa Uefa 1988-1989: l’apoteosi del Napoli di Diego Armando Maradona

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Per i tifosi del Napoli la stagione 1988-89 è stata magica, per la prima ed unica volta nella storia gli azzurri hanno conquistato una competizione europea: la Coppa Uefa. Alla guida di quella squadra, rimasta nel cuore di tutti i partenopei, Ottavio Bianchi, il mister del primo scudetto. Il tridente d’attacco composto da Carnevale, Careca e Maradona ha regalato spettacolo ed emozioni.

L’avventura del Napoli nella Coppa Uefa 1988-1989 inizia allo stadio San Paolo il 7 settembre contro il greci del Paok. Il match d’andata lo decide Maradona con un preciso calcio di rigore. Nella gara di ritorno, giocata il 6 ottobre, tre giorni prima dell’esordio in campionato, il caldissimo pubblico di Salonicco può rappresentare un’insidia importante ma Careca dopo 17′ mette in discesa la partita, inutile il pareggio di Skartados.

Nei sedicesimi gli azzurri devono affrontare una squadra che ha segnato i primi anni della storia del calcio tedesco la Lokomotive Lipsia, squadra che ha in bacheca tre titoli nazionali. Il match d’andata, giocato allo Zentralstadion, è abbastanza equilibrato. I padroni di casa passano in vantaggio con Zimmerling al 67′, risponde Francini sei minuti più tardi ed è 1-1. Al ritorno il difensore azzurro è ancora devastante, mettendo dentro di testa dopo soli due minuti, poi chiude la pratica l’autogol di Scholz.

Il 23 ottobre allo stadio Jacques Chaban-Delmas si gioca la gara d’andata degli ottavi tra Bordeaux-Napoli. I francesi sono un avversario ostico ma Carnevale al 5′ mette a segno il gol che deciderà il passaggio del turno, anche in considerazione dello 0-0 nel match di ritorno.

Ai quarti la sfida più attesa, quella contro la Juventus. Il Napoli si presenta allo stadio Olimpico di Torino con un’inconsueta maglia rossa. Passano solo 8 minuti e Bruno con un bolide al volo di destro da fuori area fa secco Giuliani. Il pubblico rumorosissimo continua ad incitare i bianconeri che trovano il raddoppio al 58′ con una bella incursione sulla destra di Barros, cross in mezzo del portoghese e deviazione goffa con il ginocchio nella propria porta di Corradini.

Agli azzurri non resta che l’impresa, vincere 3-0 in casa, per raggiungere la semifinale. La partita si gioca il 15 marzo in uno stadio San Paolo caldissimo e gremito in ogni ordine di posto. All’8′ minuto sul rilancio di Francini, Careca cerca di incunearsi in area ma Bruno lo trattiene e per l’arbitro tedesco Siegfried Kirschen è calcio di rigore, tra le vibranti proteste bianconere. Dal dischetto, neanche a dirlo, Maradona, che spiazza Tacconi. I partenopei ci credono e spingono senza sosta per gran parte del match. Al 45′ Alemão recupera palla a centrocampo e serve Carnevale, che di prima intenzione lascia partire un bolide di destro che si spegne nell’angolino basso, il Napoli ha rimesso in parità le sorti della sfida. La partita diventa comprensibilmente spigolosa e nel secondo tempo non ci sono tantissime emozioni, si va così ai tempi supplementari. La paura di perdere prende il sopravvento sulla voglia di vincere e tutto sembra condurre ai rigori. Al 119′, però, Carnavale riceve spalle alla porta al limite dell’area si allarga sulla destra e mette dentro, Renica di testa anticipa tutti e fa esplodere il San Paolo portando gli azzurri in semifinale.

Il 5 aprile si gioca la gara d’andata del penultimo atto tra Napoli e Bayern Monaco. Gli azzurri allo stadio San Paolo esprimono il loro gioco e i bomber CarnevaleCareca confezionano il 2-0. Nel match di ritorno c’è grande equilibrio. A sbloccare il risultato ci pensa l’attaccante brasiliano al 61′. I bavaresi rispondono 2 minuti più tardi con Wohlfarth. Al 75′ Careca mette a segno la propria doppietta personale e spegne ogni velleità del Bayern Monaco, che trova il gol del 2-2 con Reuter.

La gara d’andata della finale si gioca allo Stadio San Paolo, coloratissimo e calorosissimo come sempre, tra Napoli e Stoccarda. Tedeschi in vantaggio al 17′ con un tiro potente ma centrale di Gaudino, Giuliani sbaglia in maniera goffa la presa bassa. Al 60′ su un’azione tambureggiante dei partenopei Maradona prova un gran tiro al volo, ma la palla si ferma sul braccio di un difensore, per l’arbitro greco Gerassimos Germanakos è calcio di rigore. Dagli undici metri El Pibe de Oro non sbaglia: è 1-1. Nonostante il pareggio la squadra di Bianchi continua a spingere e all’87’ Maradona trova splendidamente in area Careca, che aggancia e calcia in una frazione di secondo mandando in estasi gli oltre 75mila spettatori del San Paolo.

Il ritorno della finale della manifestazione si gioca al Neckarstadion di Stoccarda il 17 maggio. Dopo soli 18 minuti il Napoli passa in vantaggio grazie ad un assolo fantastico di Alemão, che parte dal cerchio di centrocampo, avanza incontrastato fino alla trequarti, serve Careca, il quale chiude il triangolo, entra in area e batte il portiere tedesco dopo una cavalcata da sogno. La reazione dello Stoccarda arriva tempestiva con il colpo di testa di Klinsmann che supera Giuliani. Al 39′, però, arriva la svolta della competizione: Maradona dalla destra mette di testa di prima intenzione in area dove trova il puntuale inserimento di Ferrara che con un gran tiro al volo riporta avanti gli azzurri. Al 62′ il Napoli chiude i conti con un gran contropiede di Maradona, che rientra e serve con un delizioso esterno sinistro Careca, il quale beffa il portiere tedesco con un tocco sotto per l’1-3. In campo e nella città partenopea partono i festeggiamenti per il primo grande trionfo europeo. L’autogol di De Napoli ed il gol di Schmäler al 90′ servono solo a rendere meno amaro l’esito finale del doppio confronto per lo Stoccarda. Un gran trionfo che consegna il Napoli alla storia del calcio europeo. Gli azzurri diventeranno un modello da seguire grazie anche alla grande preparazione di mister Ottavio Bianchi ed a quel tridente da sogno: Maradona, Carnevale, Careca.

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salvatore.serio@oasport.it

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Foto: LaPresse

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