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Atletica, Antonio La Torre: “Gli azzurri lavorano ma a intensità ridotta: si va avanti evitando gli eccessi”

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La vita degli atleti è cambiata ai tempi del coronavirus, la pandemia ha stravolto le nostre vite ed è difficile fare dei piani per il futuro anche se mancano quattro mesi alle Olimpiadi di Tokyo 2020, al momento ancora programmate dal 24 luglio al 9 agosto. Gli sportivi italiani di vertice, professionisti o comunque di interesse nazionale, hanno avuto il permesso di allenarsi regolarmente anche se la situazione è molto complessa.

Antonio La Torre, Direttore Tecnico della Nazionale Italiana di atletica leggera, ha analizzato la situazione ai microfoni della Fidal: L’importante è non disperdere troppe energie ed è quello che stiamo cercando di fare con i nostri atleti di punta. Viviamo una situazione inedita, straordinaria, di assoluta incertezza; anche, e ovviamente non solo, per ciò che riguarda gli appuntamenti agonistici. Inutile andare a cercare degli stress che non siano inquadrati in una chiara periodizzazione dell’allenamento”.

Il numero 1 dell’atletica leggera italiana ha parlato del lavoro di preparazione degli azzurri: “Non avremo impegni agonistici, nella migliore delle ipotesi, prima di fine maggio. Con Olimpiadi ed Europei che arriveranno, se tutto andrà bene, in estate inoltrata. Bisogna continuare a lavorare, ma riducendo l’intensità, in attesa di una definizione più chiara della stagione. È quello che stiamo facendo con i nostri atleti top. Ognuno prosegue il proprio lavoro, pur tra le normali difficoltà in una fase complessa come questa. Sono in continuo contatto con lo staff tecnico e gli allenatori personali: stiamo monitorando la situazione, cercando di risolvere tutte le criticità, tra sedi di allenamento da raggiungere e trattamenti fisioterapici necessariamente ridotti. Non è facile, certo, ma in questa fase non lo è per nessuno. Bisogna farsene una ragione, senza piangersi addosso. I campioni emergono proprio per il modo con cui approcciano le difficoltà. Si può comunque andare avanti, sempre cercando di evitare gli eccessi, che non portano a nulla“.

Si è discusso molto sulla necessità di correre all’aria aperta in questi momenti: “Certo, e non solo. Per prima cosa, va ridotta drasticamente l’attività. Perlomeno dimezzata. E poi, vanno adottati quei comportamenti che sono stati chiaramente indicati dai medici, nell’ottica del cosiddetto “distanziamento sociale”. Voglio essere chiaro: non si può pensare di andare tutti a mezzogiorno a fare le ripetute alla Montagnetta, a Milano. Ci vuole intelligenza. E aggiungo che molto si può fare, anche senza correre, tra le mura di casa”.

 

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: FIDAL

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