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Ciclismo

Vincenzo Nibali: “Non mi sento vecchio, ho la voglia di sfide di un ragazzo”

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Vincenzo Nibali è pronto a partire per un 2020 che si presenta essere come uno degli anni più importanti della sua carriera. Il campione siciliano ha cambiato squadra ed è pronto al debutto con la Trek-Segafredo. Nibali si è raccontato alla Gazzetta dello Sport, cominciando da questa prima parte di stagione dedicato all’allenamento e alla preparazione: “Un po’ di routine c’è. C’è la non voglia di allenarsi, ma di correre. Correre è molto meglio che allenarsi. Poi l’inverno sta per finire, i chilometri percorsi in bici sono già tanti, molti degli altri hanno già iniziato e anche in me c’è una forte volontà di scendere in campo”.

Un commento sulla preparazione sul Teide alle Canarie: “Quest’anno, almeno come sensazioni, sono partito meglio. L’anno scorso vivevo la transizione per l’infortunio alla vertebra del Tour 2018. Al fisico serviva tempo. Poi prima dell’altura siamo stati in località calde come la Sicilia, o Maiorca. A Lugano non ha piovuto quasi mai. Non ho perso giorni di allenamento per la pioggia, o forse uno. Mai successo”.

Su Giulio Ciccone, nuovo compagno di squadra per Nibali: “La salita è la sua arena. Giulio è un attaccante, “nervoso” nel senso buono. Iperattivo, vuole che tutto sia al posto giusto. Ha voglia di far bene, non si fa sfuggire niente, è sempre concentrato. Sa che deve migliorare a crono, ma ha già cominciato a cercare di farlo. È nella squadra giusta, c’è tutto il necessario. Dal materiale allo staff, ai compagni”.

Nibali sarà al via della Volta Algarve: “Mi sembra di stare bene, ma fino a che non agganci i piedi ai pedali in gara non puoi saperlo. Ho voglia di misurarmi, perché ho cercato di lavorare molto bene. Sono tranquillo, fiducioso. La squadra mi ha dato la serenità necessaria”

Molto importante anche la cronometro di domenica: “Sarà un buon test. La posizione in bici è diversa. Un cambio radicale, mi sono trovato subito
a mio agio. Le geometrie diverse delle bici ti permettono un assetto differente. Non è che una sia in assoluto meglio dell’altra, è che tanti anni fa il telaio si adattava all’atleta, ora è il contrario”.

Sul paragone di correre “alla Valverde” fatto dal suo allenatore Paolo Slongo: “Dipende dall’approccio, da come vivi le cose. A 25 anni, il modo di porsi è molto diverso da quando ne hai 35. A 25 anni hai meno impegni, ti dedichi solo alla bici. A 35, hai tante cose attorno che prima non avevi. A cominciare dalla famiglia, dai figli. La cosa più difficile è far quadrare tutto. Sali in bici e pedali, sì, ma ci sono fattori esterni che molti non considerano. Alla mia età, bisogna andare grado per grado. A quello che succederà tra due anni ci penseremo poi”

Sulla sua grande carriera e sul “sentirsi vecchio”: “Se mi guardo indietro vedo tante cose. Tanti avvenimenti, ma non mi sento vecchio, affatto, ma neppure un Highlander. L’età è solo un numero. E la voglia che ho della sfida, della competizione è quella di quando ero un ragazzo. E’ per questo
che sono ancora qui”.

Nibali si sofferma anche sul Coronavirus e se anche il mondo dello sport è condizionato da questo virus: “Stiamo utilizzando, come protocollo medico
della squadra, qualche accorgimento in più come lavarsi spesso le mani ed evitare di portarsele al viso. Andando a Tenerife, ho utilizzato la mascherina. Mi ha colpito la cancellazione della maratona di Tokyo. I Giochi? Bisognerà vedere come si evolverà la situazione”.

 

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Foto: Trek

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