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Sci di fondo, Tour de Ski 2020: Therese Johaug, divinità del Cermis, si confermerà tale?

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Il secondo e ultimo giorno di riposo ha consentito alla carovana del Tour de Ski 2020 di trasferirsi in Val di Fiemme, che come di consueto sarà teatro della conclusione della prova multi stage per antonomasia dello sci di fondo. Nel weekend sono in programma le ultime tre tappe della manifestazione. Come previsto, Therese Johaug è al comando della classifica generale, ma il suo distacco non è ancora decisivo. La fenomenale trentunenne norvegese vanta 22″ su Ingvild Flugstad Østberg e Natalya Nepryaeva, nonché 38″ su Heidi Weng, le quali saranno intenzionate a dare battaglia per provare a sovvertire la classifica.

La Val di Fiemme ha una lunga tradizione in tema di sci di fondo. Ha fatto il proprio ingresso nel calendario del circuito maggiore nel 1990 e nel corso degli anni ha ottenuto l’organizzazione di ben tre edizioni dei Mondiali (1991, 2003, 2013). Inoltre non va dimenticato come queste nevi nel 2026 saranno teatro delle gare dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina. Infine, ça va sans dire, dal 2007 ospita l’epilogo del Tour de Ski con la consueta scalata del Cermis.
In questo 2020 però l’epilogo avrà connotati diversi rispetto alle tredici precedenti edizioni. Non sarà, infatti, un inseguimento basato sui distacchi accumulati in classifica generale, bensì una mass start dove tutte le fondiste partiranno in contemporanea. Pertanto non è detto che la prima a passare sul traguardo in cima alla massacrante salita sia automaticamente la vincitrice del Tour de Ski, ma potrebbe essere necessario attendere l’arrivo di quella che era la leader alla vigilia della scalata.
Comunque, prima di arrivare alla sfida finale, sono in programma altre due tappe. Venerdì si terrà una 10 km mass start in alternato, seguita da una sprint in alternato nella giornata di sabato. Domenica poi, la già citata “Final Climb”.

La partenza in linea di 10 km a tecnica classica è una delle gare più frequenti nel programma della Val di Fiemme. Si pensi che dal 2008 a oggi è andata in scena per ben undici volte! Ciò significa che negli ultimi dodici anni ha mancato l’appuntamento solo in un’occasione, ovvero nel 2014.
La più grande interprete di questa prova è la polacca Justyna Kowalczyk, impostasi in 3 occasioni, peraltro consecutive (2011, 2012, 2013). Sono invece 2 i successi della finlandese Virpi Kuitunen (2008, 2009) e della norvegese Heidi Weng (2016, 2018).
Infine hanno raccolto 1 affermazione la slovena Petra Majdic (2010), la norvegese Therese Johaug (2015), la svedese Stina Nilsson (2017) e la norvegese Ingvild Flugstad Østberg (2019).
In questo format l’Italia vanta due podi, entrambi firmati da Marianna Longa. La valtellinese si è classificata al posto sia nel 2010 che nel 2011.

La sprint è invece inconsueta sulle nevi del Trentino. A oggi se ne sono tenute solo quattro, di cui appena la metà a tecnica classica. Dopo la vittoria della ceca Katerina Neumannova (2002), è salita in cattedra Marit Bjørgen. La norvegese ha primeggiato nelle 3 successive sprint, raccogliendo peraltro due ori iridati (2003, 2013), imponendosi peraltro in entrambe le prove disputatesi in alternato (dicembre 2003 e appunto Mondiali 2013).
C’è anche una top-three azzurra nelle sprint. Merito di Sabina Valbusa, terza classificata nel 2002, quando però si gareggiò a skating.

Infine, domenica, assisteremo alla “Final Climb”, ovverosia la scalata del Cermis, la quattordicesima della storia. Sinora sei differenti fondiste hanno realizzato il miglior tempo in questa devastante prova che, in campo femminile, ha un’autentica divinità. Si tratta della norvegese Therese Johaug, capace di risultare la più rapida per ben 7 volte (2009, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016)!
La norvegese Heidi Weng ha firmato il crono più rapido in 2 occasioni (2017, 2018), mentre ci sono riuscite in un’edizione anche la ceca Katerina Neumannova (2007), l’ucraina Valentina Shevchenko (2008), la norvegese Kristin Steira (2010), e la norvegese Ingvild Flugstad Østberg (2019).
Le italiane hanno storicamente faticato sulla salita finale. Il miglior risultato mai ottenuto da un’azzurra è il posto di Sabina Valbusa nel 2010.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: Colombo Pier

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