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Tennis, Jannik Sinner: “Ho vissuto un’annata fantastica raccogliendo quanto seminato negli anni scorsi”

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Siamo ormai entrati nel rettilineo d’arrivo di questo 2019. Un anno che, tennisticamente parlando, ha visto esplodere la stella di Jannik Sinner. Il classe 2001 altoatesino ha stupito l’Italia e il mondo, bruciando le tappe fino a vincere le Next Gen Finals di Milano, e salendo rapidamente nella top 100 del classifica mondiale. Non solo talento sopraffino per il nostro giovane talento ma, anche e soprattutto, una maturità e una lucidità davvero incredibili per un ragazzo di appena 18 anni. L’ulteriore conferma arriva da una bella intervista che Jannik Sinner ha rilasciato nel corso del meeting del team Head, a Milano, nel quale si è concesso alla platea di giornalisti.

“Non posso che dire di avere vissuto una stagione fantastica – le sue parole riportate da TennisWorldItalia.com – con tanti momenti significativi, più alti che bassi, un fatto che, credo, ad un giocatore non capiti tante volte. È partita quando ho vinto a Bergamo e da quel momento ho sempre cercato di migliorare, insieme al mio team”.

Un aspetto che per l’altoatesino risultata fondamentale, a quanto pare, e lo sarà ancor di più in futuro. “La cosa più importante è sempre quella: cercare di migliorarsi, come giocatore ma anche come persona. Imparare a essere maturi in campo. Mi sono reso conto che tante volte si vince anche solo riuscendo a stare calmi. La testa è fondamentale. E’ la cosa che puoi sempre controllare durante un match. Qualche volta non puoi tenere sotto mano il tuo gioco, o quello dell’avversario, ma la tua mente, sì. E credo di aver fatto bene quest’anno sotto questo aspetto”.

Un aspetto decisivo per la crescita del nativo di San Candido è stato il supporto della sua famiglia. unito ad una libertà di fondo che, a quanto pare, ha fatto la differenza.  “Non è tanto facile soprattutto quando sei giovane concentrarsi su un unico sport. Non credo vada bene. Io sono fortunato grazie alla mia famiglia che mi ha concesso tanta libertà e mi ha sempre dato quello che desideravo. Per loro era importante che io fossi felice. E anche ora loro lo sono quando mi vedono star bene in campo. Ovviamente vogliono che io dia il massimo, com’è normale che sia”.

Il numero 78 del ranking mondiale racconta poi il suo percorso che lo ha visto partire da junior fino a dove si trova ora. “Da piccolo giocavo pochi tornei. Per me è una questione di mentalità: a quel livello non sei sempre tu che devi vincere la partita, spesso sono gli altri che te la regalano. Io ho un modo di vedere il tennis per cui mi piace sempre andare avanti, provare a fare gioco. Un bel giorno siamo partiti per l’Egitto, a Sharm el Sheikh, per giocare il primo Futures Itf. E ho perso subito ovviamente. In quei tornei perdevo perché gli altri erano più forti di me. Però abbiamo deciso, con il mio team, di proseguire in quella direzione, di andare a confrontarmi ad un livello in cui mi sentivo sotto pressione perché dovevo fare qualcosa in più durante il gioco. Questo percorso sicuramente mi ha aiutato. Perdevo tanto. Non vincevo mai. O comunque vincevo poco. Però alla fine abbiamo sempre lavorato. Significa che ogni volta che abbiamo perso siamo sempre rimasti lì, ci siamo allenati con gente più forte di me e abbiamo fatto tesoro di quella opportunità”.

Un modo di approcciarsi al tennis che Jannik Sinner usa anche in questo momento e che lo fa rimanere con i piedi ben saldi al terreno. “La stessa cosa che stiamo facendo anche oggi. Farlo da piccoli è molto importante perché se giochi sempre con avversari di livello pari o inferiore al tuo, vinci però non ti rendi conto se migliori o no. E alla fine ho scelto di puntare a migliorarmi. Qualche volta devi avere anche un po’ di fortuna. A Bergamo, quest’anno, quando ho vinto il mio primo Challenger, per esempio. Sono arrivato dal Kazakistan il giorno prima, mi sono allenato mezzora, poi la sera ho giocato subito un ottimo match. E’ andata bene. Qualche volta basta una partita per farti venir fuori. A me è successo così”.  

 



 

alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Valerio Origo

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