Ciclismo, Julian Alaphilippe: “Non posso puntare davvero al Tour, nel 2020 testa a classiche e Olimpiadi”

Si chiude un 2019 davvero da incorniciare per Julian Alaphilippe. Il fuoriclasse nato a Saint-Amand-Montrond, nella regione del Centro-Valle della Loira, è stato nominato miglior sportivo francese dell’anno da L´Équipe. Il ciclista della Deceuninck-QuickStep ha preceduto lo sciatore Alexis Pinturault e il calciatore Kylian Mbappé rispettivamente al secondo e terzo posto, grazie alle sue 12 vittorie conquistate, tra le quali la Milano-Sanremo, la Freccia Vallone e le Strade Bianche. Ma, soprattutto, per le sue gesta al Tour de France. Due successi di tappa e ben 14 giorni in maglia gialla per il classe 1992, prima del quinto posto conclusivo.

Un obiettivo solamente sfiorato che Alaphilippe ritiene assolutamente complicato da raggiungere. “Di sicuro non avrò a disposizione cinque compagni di squadra tutti per me – spiega all’Équipe – Avremo anche uno sprinter, quindi non inizieremo con una formazione per controllare la gara, ma piuttosto per puntare ai successi di tappa. Ad ogni modo se dovessi pensare alla classifica del Tour non succederà prima di due anni, alla scadenza del mio contratto”.

Il francese oltre alla Grand Boucle punta in maniera particolare sulle Olimpiadi di Tokyo 2020, dove il percorso potrebbe favorire le sue caratteristiche. La gara, tuttavia, si disputata a soli sei giorni di distanza dalla fine della corsa a tappe transalpina. “Se sarò in forma ad inizio Tour non potrò esserlo fino agli Champs-Élysées. Sarà importante pianificare bene il tutto, dato che l’obiettivo a Cinque Cerchi è fondamentale”.

Il programma del suo 2020 sarà davvero centellinato. Si inizierà con la Vuelta a San Juan in Argentina, prima di affrontare il Tour Colombia. Nel corso della primavera partirà con il Giro delle Fiandre, quindi chiuderà con Amstel Gold Race, Flèche Wallonne e Liège-Bastogne-Liège.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse