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Ciclismo

Ciclismo, il grande rimpianto di Matteo Trentin. Quel secondo posto mondiale difficile da dimenticare

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Ci vorrà tempo per metabolizzare la sconfitta, per guardare quella medaglia d’argento mondiale e apprezzarla con giusto dovere dopo aver dimostrato l’impossibile sotto l’acqua dello Yorkshire, la stessa che ha incoronato come campione del mondo Mads Pedersen davanti all’azzurro Matteo Trentin. Quando sembrava ormai fatta, il sogno di vedere un italiano sul gradino più alto del podio, in maglia iridata, si è infranto in una volata finale che il trentino si ricorderà per il resto della sua carriera.

Ma più di così non si poteva fare, non si poteva pretendere dal capitano della Nazionale Italiana guidata dal CT Davide Cassani nella rassegna britannica. Una squadra unita dall’inizio alla fine, favorita su tutte, che chilometro dopo chilometro ha fatto fuori una Nazionale dietro l’altra per poi giocarsi il Mondiale in maggioranza con Trentin e Gianni Moscon. Le forze erano ormai finite per tutti, la pioggia aveva reso il percorso ancor più difficile. Lo sprint è sempre imprevedibile, e in questo caso le gambe di Matteo non sono bastate, Pedersen, il guastafeste che meno ti aspetti, si è preso così un Mondiale che ha lasciato tanto amaro in bocca per diverse formazioni nel vedere in maglia iridata un giovane ventiquattrenne danese sul tetto del mondo, alla sua seconda vittoria stagionale, in un’annata pressoché anonima.

Ma bisogna passare oltre, guardare avanti, essere comunque fieri di quanto fatto. Matteo conosce sé stesso, il valore immenso della sua tenacia senza paragoni, sa di aver fatto una stagione di altissimo livello e onorata al massimo in maglia di campione europeo fino ad agosto, quando poi l’ha dovuta cedere ad Elia Viviani. Mai domo tra le classiche, le altre gare di un giorno, le piccole e le grandi corse a tappe: se Trentin va all’attacco è sempre il favorito numero uno per la vittoria. Quel secondo posto al Mondiale brucia sì, non sarà stato la ciliegina sulla torta di un 2019 da incorniciare, ma nessuno potrà mai cancellare quanto fatto prima di quel 29 settembre. Il prossimo anno Matteo farà parte della CCC, lasciando di fatto la Mitchelton-Scott per andare alla ricerca di nuove avventure. 

Le sue ambizioni proseguiranno, ci saranno nuovi obiettivi, con la medesima tenacia e il medesimo carattere che lo hanno sempre contraddistinto e consacrato come una delle certezze assolute del ciclismo azzurro; uno dei corridori di cui possiamo essere più orgogliosi per lo spirito con cui affronta ogni singola battaglia.

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@lisa_guadagnini

Foto: Valerio Origo

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