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NextGen 2019: i favoriti. Shapovalov e de Minaur primi della classe, Jannik Sinner mina vagante

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Dal 5 al 9 novembre vedremo in scena le Next Gen ATP Finals nella loro nuova (e agognata) sede, il PalaLido (alias Allianz Cloud) di Milano, attesa lunga due anni.

Alex de Minaur (Australia), Denis Shapovalov (Canada), Frances Tiafoe (Stati Uniti), Ugo Humbert (Francia), Casper Ruud (Norvegia), Miomir Kecmanovic (Serbia), Mikael Ymer (Serbia), Jannik Sinner (Italia): questi sono gli otto che si daranno battaglia per la terza edizione di un torneo che, nelle prime due, ha visto prevalere il sudcoreano Hyeon Chung e il greco Stefanos Tsitsipas. Quest’ultimo avrebbe dovuto partecipare anche quest’anno, ma è esentato per una più che valida ragione che si chiama ATP Finals di Londra. Non c’è nemmeno Felix Auger-Aliassime: il prodigio canadese ha preferito staccare la spina ben prima del Masters 1000 di Parigi-Bercy e dare l’appuntamento al 2020.

I principali favoriti sono senz’altro de Minaur e Shapovalov. L’australiano arriva da una stagione con tre ATP 250 vinti e una finale nel 500 di Basilea, nella quale è stato sconfitto da Roger Federer, mentre il canadese, pur non avendo trionfato in alcun torneo fino a ottobre (quando ha vinto a Stoccolma), in otto occasioni è riuscito a issarsi almeno fino ai quarti di finale nel suo 2019, un traguardo che ha raggiunto anche a Parigi-Bercy, dov’è ancora in corsa e sfiderà nelle prossime ore Gael Monfils in una sfida dai tantissimi significati.

Più difficile individuare qualcuno che possa insidiare i due grandi protagonisti, anche se va detto che le Next Gen Finals più di una volta sono state capaci di rimescolare le carte. Ruud e Kecmanovic sono i tre andati più vicini a raggiungere la vittoria di un torneo del circuito maggiore in questo 2019, mentre Humbert si è limitato a tre semifinali e Tiafoe ha raggiunto cinque volte i quarti (una di queste occasioni, però, è stata pesante: gli Australian Open). Ymer ha invece costruito la propria classifica sui challenger, mentre la scalata di Sinner è stata molto più rapida e improvvisa, e va detto che non ha neanche avuto il tempo di affacciarsi per davvero al circuito maggiore, pur avendo già messo a segno diverse vittorie di livello.

In generale, dunque, non è semplice uscire dai due migliori interpreti Under 21 (Tsitsipas e Auger-Aliassime a parte) del 2019. Milano, però, potrebbe dire altro.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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