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Biathlon, Giuseppe Montello: “Mi sono concentrato soprattutto sul tiro, voglio togliermi delle soddisfazioni anche in staffetta”

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Tra i più positivi nel weekend prestagionale di Sjusjoen, abbiamo avuto il piacere di intervistare Giuseppe Montello, biathleta classe 1992 dell’Esercito, che abbiamo raggiunto poco prima della sua partenza con la squadra azzurra verso Östersund (Svezia) per il via della Coppa del Mondo. il friulano di Forni Avoltri (UD) ha espresso le sensazioni e gli obiettivi alla vigilia della stagione agonistica.

Partiamo dalla recente trasferta in Norvegia, com’è stato l’impatto con la neve durante la manifestazione a Sjusjoen e quanto ti senti pronto per iniziare la stagione?

“L’impatto con la neve è stato sicuramente positivo e mi sono sentito subito a mio agio. Siamo stati fortunati perché già dai primi giorni in Norvegia la pista era in ottime condizioni e il meteo perfetto. Chiaramente avendo lavorato intensamente nelle settimane precedenti, durante le gare come è normale che sia, mi sentivo leggermente più stanco. Sono contento che inizi la stagione, mi sento pronto e sto molto bene, a Sjusjoen ho avuto buone sensazioni, ho sparato come volevo e vedremo già da questa prima tappa a Östersund se riuscirò a portare a casa dei buoni risultati anche in Coppa del Mondo”.

Durante la preparazione dove hai concentrato i tuoi sforzi per migliorare? È cambiato qualcosa nel metodo di lavoro?

“Cambiamenti grossi rispetto agli scorsi anni non ce ne sono stati. Per fortuna non ho avuto nessun intoppo fisico, che per me è già una gran cosa, quindi sono riuscito a rispettare in maniera lineare ciò che è stato programmato dai tecnici. Ci siamo concentrati soprattutto sul tiro, ad essere un po’ più costanti e a non buttare tempo in cose superflue. Sugli sci abbiamo invece cercato di rendere la tecnica il più essenziale possibile per non sprecare  energie dove non è necessario”.

Rimanendo in tema di prestazione sugli sci, Dominik Windisch ha dichiarato che per poterti battere durante la preparazione aveva bisogno della giornata giusta e che l’hai molto motivato. Cosa ne pensi? Ti senti un po’ più vicino ai “big” rispetto alle passate stagioni?

“È molto bello essere considerato uno stimolo da un campione del mondo, mi ha fatto molto piacere quest’estate lavorare con lui. Spero che il gap con i migliori si sia un po’ ridotto, mi sento bene e sento di aver fatto un passo in avanti ma saranno le gare a dirmi se le sensazioni sono giuste”.

Invece, per quanto riguarda il tiro, da quest’anno in squadra dovete confrontarvi anche con i due giovani Patrick Braunhofer e Daniele Cappellari, entrambi molto solidi al poligono. Com’è lavorare con loro?

“Lavorare con loro, specialmente al tiro, è molto motivante. Sono impostati alla grande, è bestiale come a loro venga tutto molto naturale. Questo fa sì, sia per me che per i miei compagni, che ogni allenamento diventi anche una sorta di sfida interna, ma è sempre veramente difficile batterli al poligono”.

Lo scorso anno in Coppa del Mondo è arrivato il tuo migliore risultato, il 27° posto a Nove Mesto. Cosa ti manca per avere continuità in zona punti?

“Durante la passata stagione mi è mancata la costanza al tiro, per puntare alle posizioni alte della classifica bisogna avere delle ottime percentuali al poligono e lo scorso anno ero troppo altalenante. Quest’anno mi sento molto migliorato e spero di riuscire a dimostrarlo. La testa è sempre la stessa quindi non posso garantire che non avrò serie “balorde” però durante questa preparazione ho cercato di ridurle al minimo. Ho dimostrato di avere una certa solidità sia ai campionati estivi in Val Martello che a Sjusjoen, speriamo che sia così anche durante l’inverno”.

Invece chi di problemi in quanto a continuità ne ha ben pochi è Lisa Vittozzi. Siete molto amici anche al di fuori della pista, com’è il vostro rapporto e, visto che hai la possibilità di condividere con lei l’esperienza della Coppa del Mondo, che influenza ha su di te come atleta? 

“Siamo molto amici anche al di fuori dell’aspetto sportivo e questo mi fa molto bene. Quando siamo lontani da casa per lunghi periodi mi fa bene sapere che ci sia perché grazie al rapporto che abbiamo, possiamo parlare di tutto e ci confrontiamo su tante cose che vanno oltre il biathlon. Per quanto riguarda lo sport è un ottimo stimolo, da campionessa, mi dà molti consigli ed è anche critica al punto giusto, i complimenti fatti da lei spesso valgono il doppio perché non sono scontati. Durante gli allenamenti, soprattutto al tiro, ho sempre modo di imparare e sono molto fortunato a potermi confrontare ogni giorno con lei. Ha la grossissima dote di non farsi influenzare da niente ed ha una grandissima testa, tanta voglia di arrivare e puntare sempre in alto”.

Sarai soddisfatto al termine della stagione se…

“Potrò considerarmi soddisfatto se riuscirò a portare i miglioramenti ottenuti in estate anche durante l’inverno. Per quanto riguarda i risultati è difficile stabilire un obiettivo, ma mi piacerebbe entrare qualche volta nella top 15, non è facile ma dicono che bisogna puntare in alto, riuscirci ai Mondiali di Anterselva sarebbe il top. Aggiungerei che tengo molto a fare bene in staffetta, siamo un bel quartetto, abbiamo la fortuna di avere due locomotive d’eccellenza e anche io e Thomas Bormolini ogni anno facciamo un passo in avanti. Speriamo di ottenere qualche bel risultato…”.

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nicolo.persico@oasport.it

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Foto: Federico Angiolini

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