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Rugby, Mondiali 2019: Inghilterra-Sudafrica. Le chiavi tattiche della finale: mischia e punti d’incontro decisive

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Si disputa sabato mattina, con fischio d’inizio alle 10.00 e diretta su Rai 2, la finale della Rugby World Cup 2019 che si sta disputando in Giappone. A sfidarsi a Yokohama saranno l’Inghilterra e il Sudafrica. Gli inglesi hanno stupito il mondo battendo nettamente i campioni in carica degli All Blacks, mentre il Sudafrica ha superato di misura il Galles lo scorso weekend. In campo scenderanno due delle favorite della vigilia, due squadre sicuramente fortissime. Ma quali saranno le chiavi tattiche per vincere la partita?

Sicuramente è facile immaginare una spettacolare battaglia tra le linee arretrate, con Inghilterra e Sudafrica che potranno schierare alcuni dei trequarti più forti al mondo. Da Manu Tuilagi ad Anthony Watson per gli inglesi a Cheslin Kolbe per gli Springboks, passando per la doppia apertura formata da George Ford e Owen Farrell scelta da Eddie Jones e l’effervescenza di Faf de Klerk per Rassie Erasmus, sono tanti i giocatori che possono fare la differenza a Yokohama sabato. Ma prima che si arrivi lì, il pallone dovrà uscire dalle mischie chiuse e dai raggruppamenti ed è lì che la partita, molto probabilmente, si vincerà o perderà.

Il Sudafrica si presenta con uno dei pack più pesanti ed esperti dell’intero Mondiale e la capacità della squadra di Rassie Erasmus di sfruttare le situazioni statiche per avere la meglio degli avversari si è vista benissimo durante l’intera manifestazione iridata. E, ancora una volta, gli Springboks punteranno sulla mischia chiusa e la touche per costruire delle piattaforme da cui ripartire e fare male agli inglesi, ma di fronte si troveranno un pacchetto che ha le qualità tecniche per rispondere colpo su colpo. E vincere le mischie, obbligare gli avversari al fallo, o comunque trovarsi sul piede avanzante sarà il primo passo verso il titolo mondiale.

Dall’altra parte, invece, l’Inghilterra ha battuto gli All Blacks soprattutto nei placcaggi e sui punti d’incontro. Uno straordinario Maro Itoje sopra tutti, ma anche il lavoro maestoso di Sam Underhill e Tom Curry hanno messo spalle al muro la Nuova Zelanda, con Richie Mo’unga che ha avuto pochissimi palloni facili da gestire, mentre la pressione difensiva degli inglesi ha asfissiato i tuttineri, incapaci di trovare un piano B per ribaltare la situazione. E la seconda e terza linea britanniche saranno l’arma in più per Eddie Jones, che cercherà di rendere la vita di Faf de Klerk impossibile per 80 minuti. Rubare palloni in ruck o liberare il più velocemente l’ovale dai punti d’incontro sarà la seconda chiave che potrà decidere la sfida.

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Foto: Lapresse

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