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Formula 1

Mick Schumacher: “Vettel è come un padre, Michael lo era per lui. Il futuro? Sogno la Ferrari, sento il DNA di papà”

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Mick Schumacher sta disputando una stagione difficile nel Mondiale F2, al volante della Prema Racing ha conquistato 51 punti ma è riuscito a vincere la sprint race in Ungheria anche se nell’ultimo Gran Premio disputato a Sochi è stato costretto a due ritiri. Il figlio d’arte ha fatto il salto di categoria dopo aver vinto il Campionato Europeo di Formula 3, in questa annata ha anche guidato la Ferrari di Formula Uno durante i test di Barcellona e ha ben figurato ma il giovane tedesco deve ancora crescere e ha ampi margini di miglioramento. Un futuro nella massima categoria automobilistica sembra essere alla portata del 20enne che si è raccontato a 360 gradi in un’intervista concessa al portale teutonico Motorsport-Magazin.com.

Mick Schumacher ha elogiato Sebastian Vettel, attuale pilota della Rossa: “Ho grande rispetto per lui. Parliamo molto di sport motoristici e io gli chiedo sempre consigli da mettere in pratica perché lui è in questo sport da più anni di me: Michael è stato un maestro per lui, lui lo è per me. Qualcuno a cui sono molto vicino”.

Il sogno è naturalmente quello di guidare una Ferrari:Sono cresciuto e ho guidato per scuderie italiane, eccetto una stagione. Anche all’inizio, quando ero nei kart, ho guidato per la Tony Kart che era una squadra completamente italiana. E oggi sono alla Prema. Qui la passione che hanno per il motorsport è semplicemente fantastica, alla Ferrari la apprezzi ancora di più. Passeggiare per Maranello o Fiorano è davvero speciale. È una grande famiglia felice. Ti senti bene e uno di loro, quando sei lì“.

Il secondogenito del grande Michael parla anche della sua auto del cuore: “La Ferrari 458 stradale. Mio padre ha contribuito moltissimo al suo sviluppo lavorando con gli ingegneri. Sento il Dna di papà in ogni Ferrari e questo mi rende davvero orgoglioso. E il motore aspirato… Wow! Sembra così bello”. E sul futuro: “Di recente ne ho parlato con un amico: che lavoro fare se non ci è permesso sceglierne uno che riguarda i motori? Non ho trovato niente. Sono sempre stato vicino ai motori e lo sarò sempre. Il piano B? Non c’è, il piano A sta già funzionando alla grande!“.

 

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Foto: Lapresse

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