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Ginnastica, Olimpiadi 2020: quale sarà il quartetto dell’Italia? Squadra tutta di Fate, servono le all-arounder

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Da chi sarà composta la squadra femminile di ginnastica artistica che rappresenterà l’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020? La nostra Nazionale ha conquistato la qualificazione sabato sera grazie all’ottavo posto nel turno eliminatorio dei Mondiali e si è così garantita il diritto di schierare una formazione di quattro atlete ai Giochi che andranno in scena tra nove mesi nella capitale del Giappone. Il nuovo regolamento prevede infatti che nella rassegna iridata le squadre siano composto soltanto da quattro ginnaste, contro le cinque che siamo abituati a vedere in una rassegna iridata, e che si gareggi in qualifica col nuovo format 4-4-3, formula che sostanzialmente obbliga ad avere quattro all-arounder per poter fare risultato.

Salvo infortuni, incidenti di percorso e variabili imponderabili, saranno le quattro Fate a trascinare l’Italia in questa avventura nel Sol Levante. La classe 2003 è stata costruita proprio per questo appuntamento, sta lavorando da anni per arrivare preparata alle Olimpiadi, vuole giocarsi addirittura delle chance di medaglia e le convocazioni sembrano essere già prenotate con largo anticipo. Giorgia Villa, Asia D’Amato, Alice D’Amato, Elisa Iorio: le future 17enni cercheranno di essere protagoniste a tutti i costi, di disputare quantomeno la finale e poi di provare a essere delle outsider anche se sono consapevoli che bisogna crescere tantissimo alla trave e al corpo libero mentre al volteggio e alle parallele sono già da elite internazionale.

Si tratta di quattro generaliste di spessore che hanno dominato tra le juniores, nelle qualifiche dei Mondiali hanno sbagliato di tutto alla trave, ma per il resto sono state positive e hanno dimostrato di avere tanto talento che andrà sfoggiato in tutto il suo splendore a Tokyo 2020. Attenzione perché potrebbero esserci altre italiane in Giappone nelle vesti di individualiste (fuori dalla squadra): Vanessa Ferrari e Lara Mori stanno seguendo il percorso della Coppa del Mondo di specialità e puntano all’unico pass a disposizione al corpo libero, nella prossima primavera andrà in scena la Coppa del Mondo all-around dove si cercherà di conquistare uno dei tre pass non nominali.

 

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Foto: Simone Ferraro/FGI

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