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Ciclismo su pista, Michele Scartezzini: “Senza un velodromo siamo dovuti migrare. A Tokyo 2020 ci giochiamo una medaglia”

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Medaglia d’argento nell’Inseguimento a squadre e bronzo nella corsa a punti: un Europeo su pista 2019 più che soddisfacente per Michele Scartezzini. Il ventisettenne veronese di Isola della Scala sta diventando sempre più uomo di riferimento assoluto per la Nazionale azzurra del CT Marco Villa. Una figura solida, un ragazzo sempre pronto al massimo per ogni singolo appuntamento. E il palmares del campione Italiano del derny e dell’americana, con Francesco Lamon, era già ricco di allori. Nel 2018 infatti, assieme a Filippo Ganna, Elia Viviani, e lo stesso Lamon, fu campione europeo dell’Inseguimento a squadre; inoltre, nel 2016 e nel 2017 riuscì a centrare l’argento, e nel 2012 il bronzo. Ricordiamo poi che ai Mondiali su pista dello scorso hanno si fermò ad un passo dalla maglia iridata nello scratch chiudendo secondo; mentre ad Hong Kong nel 2017 fu bronzo nell’inseguimento a squadre. Ma gli obiettivi di Michele sono ancora tanti, anche se il primo in assoluto è senza ombra di dubbio il pass olimpico. L’inverno sarà decisivo.

Oramai sei diventato una certezza assoluta della Nazionale Italiana su pista. Il tuo bilancio e le tue sensazioni post-Europeo?

“Diciamo che la corsa a punti è stata la prima a livello élite; infatti ero già riuscito a diventare campione europeo di questa specialità al secondo anno da juniores. Per quel che riguarda l’inseguimento a squadre sì, è l’ennesima medaglia, però a questo giro diciamo che sono stati i miei compagni a costruirla maggiormente nelle prove che hanno corso prima; e mi hanno fatto un “regalo” a farla vincere anche a me facendomi fare la finale e a tentare di battere i danesi, sempre parlando col nostro CT Marco Villa. Anch’io non mi aspettavo di tornare a casa con un bottino così da questo Europeo. Per quel che riguarda le sensazioni, c’è da dire che siamo consapevoli di essere sulla strada giusta, come lavori e mentalità di ciò che vogliamo ottenere”. 
 

Qual è stato il tuo percorso di avvicinamento a questa rassegna?

“L’avvicinamento, come era già successo per gli altri appuntamenti che abbiamo avuto dopo che è stato chiuso Montichiari, non è stato facile. 
Abbiamo bisogno di migrare all’estero per allenarci; ora stiamo andando a Novo Mesto, in Slovenia. È un sacrificio doppio da parte di tutti, noi ragazzi, la Federazione, lo staff. 
Però con l’impegno di tutti stiamo riuscendo a fare le cose al meglio. Siamo riusciti ad allenarci tutti insieme e abbiamo fatto delle prove; quindi siamo arrivati a questi Europei consapevoli di ciò che potevamo fare e ottenere”. 

Fino a che tempo potrà spingersi la Nazionale azzurra nell’inseguimento a squadre?

“Stiamo vedendo che i tempi si stanno abbassando tantissimo. Già da questo Europeo, per entrare nelle otto squadre qualificate, il tempo era di 3’57”. Una volta con questo tempo potevi giocarti una finale per il terzo e quarto posto ad un Mondiale. All’Olimpiade per prendere una medaglia bisogna andare sotto i 3’50”. Potenzialmente, lavorandoci, possiamo farcela anche noi”. 

Attualmente la Danimarca è veramente così imbattibile?
 
“La Danimarca non è una sorpresa. Questi numeri ce li hanno, e si è visto anche nella Madison. Già dall’inverno scorso nelle varie Coppe del Mondo. Sicuramente sanno come lavorare e hanno dei componenti del quartetto fortissimi; infatti in questi Europei sono andati vicini al record del mondo”. 

Hai notizie su una possibile riapertura del velodromo di Montichiari? E quello di Spresiano?
 
“Non abbiamo ancora notizie sulla riapertura di Montichiari. Sappiamo che i lavori sono stati ultimati; ed ora speriamo e aspettiamo di poter finalmente “ritornare a casa”. Riguardo al velodromo di Treviso, so quanto voi, ossia che sono partiti con i lavori ma attualmente sono fermi”. 

Prossimi obiettivi? E Tokyo 2020?
 
“Sicuramente l’obiettivo principale è la qualificazione olimpica. Adesso avremo davanti tutto l’inverno per le varie prove di Coppa del Mondo per poterci assicurarci il posto. Poi, se ci sarà il pass olimpico, bisognerà prepararsi al meglio per farsi trovare pronti”. 

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Foto: Twitter Davide Cassani

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