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Ciclismo, Letizia Paternoster difende il CT Salvoldi: “Sta subendo attacchi irreali, abbiamo una dignità. Non permettiamo che succedano certe cose”

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Dopo le pesanti accuse rivolte dalla pistard friulana Maila Andreotti nei confronti di Dino Salvoldi, Commissario Tecnico dell’Italia femminile di ciclismo su pista, sono arrivate le prime reazioni da parte di alcuni membri di spicco che fanno parte attualmente della Nazionale. Stiamo parlando di Letizia Paternoster, punta di diamante del movimento tricolore su pista con numerosi successi a livello giovanile e tre medaglie iridate senior a soli 20 anni, che ha seccamente smentito le accuse di Maila Andreotti in una breve intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Di seguito le sue dichiarazioni a proposito della vicenda.

Quando ho letto le accuse di Maila Andreotti, ho provato un misto di riso e incredulità. Ma è tutto incredibile. Le porte aperte? Ma scherziamo… Nella mia stanza non entra nessuno, noi le chiudiamo, non mi permetterei mai di lasciarle aperte e nessuno me l’ha chiesto. Io ho avuto dei principi dalla mia famiglia: se fosse successo, non sarei più in Nazionale perché avrei smesso. I massaggiatori? Sì, è vero, ti massaggiano il sedere perché è la parte più importante per chi fa pista: a me fanno male più i glutei delle gambe dopo una gara. Uomini o donne, quello che conta è la professionalità. Dino (Salvoldi, ndr) sta subendo attacchi irreali. Non è così, credeteci. Abbiamo una dignità, non permettiamo che succedano queste cose”.

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Credit: HeukersMedia/Shutterstock.com

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