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Ciclismo

Ciclismo, gli obiettivi di Fabio Aru nel 2020: lasciarsi due anni da incubo alle spalle e tornare se stesso

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Il 2020 sarà l’anno della verità per Fabio Aru. Il corridore della UAE Team Emirates è reduce da due anni veramente difficili, ma soprattutto da un 2019 iniziato in maniera complicata con l’operazione all’arteria iliaca alla gamba sinistra e concluso col ritiro alla Vuelta a España in conseguenza di un virus che lo ha colpito proprio nel momento della verità. L’unica nota positiva? Un discreto Tour de France. Ed è quindi giunta l’ora di ripartire da zero in previsione di una stagione pressoché decisiva. Attualmente non si conoscono ancora i programmi di Aru, ma possiamo comunque lanciarci in qualche ipotesi.

Sicuramente la primavera 2020 del Cavaliere dei Quattro Mori sarà diversa dall’ultima affrontata, dove è stato fermo da marzo a giugno chiudendo il primo mese di gara a metà Parigi-Nizza, da sempre il primissimo appuntamento tra i big che hanno messo nel mirino stagionale il Tour de France. Vista e considerata l’ultima Grande Boucle da lui affrontata, chiusa al quattordicesimo posto, e pensando a quel 2017 quando indossò la maglia gialla e vinse una tappa, non sarebbe male ipotizzare un ulteriore miglioramento del sardo in terra francese. Il tutto su un percorso decisamente adatto alle caratteristiche di Aru, ricco di montagne e povero di cronometro. Di fatti l’unica in programma è quella de La Planche des Belles Filles, dove vinse proprio due anni fa, e che presenta quindi un tracciato buono per le sue potenzialità.

Ovviamente il prossimo anno ci saranno anche i Giochi Olimpici di Tokyo e il Campionato del Mondo di Martigny, entrambi impegnativi e non proibitivi per il corridore della UAE. Ma prima di questi appuntamenti andrà verificata la condizione di Fabio e la primavera che affronterà, dove potrebbe focalizzarsi più che altro sulle brevi corse a tappe per tornare a sfidare i rivali di sempre e fare poi tutte le valutazioni del caso. Consideriamo poi il fatto che tra il Tour e i Giochi Olimpici ci sono pochi giorni di distacco, e non è una cosa da sottovalutare; mentre per i Mondiali il discorso appare completamente diverso e il percorso ancor più congeniale per lui. Aru dovrà guadagnarsi la fiducia del CT Davide Cassani e anche per questo la prima metà della stagione sarà fondamentale.

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@lisa_guadagnini

Foto: Valerio Origo

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