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Ciclismo

Vuelta a España, Fabio Aru fuori classifica. Giuseppe Saronni: “Non doveva fare il Tour”. Rinnovo difficile con la UAE

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13 luglio 2017. Fabio Aru, dopo aver staccato tutti a La Planche des Belles Filles, conquista la maglia gialla al Tour de France nella difficile tappa con arrivo in salita a Peyragudes. Quel giorno la carriera del sardo potrebbe aver raggiunto l’apice, salvo virare verso una parabola discendente che appare senza fine. Quella Grande Boucle fu conclusa dal Cavaliere dei Quattro Mori in quinta posizione, con un vistoso calo di condizione nella terza settimana: da allora, ad ogni modo, non ha mai più neppure avvicinato la top5 in un Grande Giro.

Ad inizio aprile della stagione in corso l’incubo sembrava potersi dissolvere. Il classe 1990 si sottopose ad un intervento chirurgico all’arteria iliaca che, secondo alcuni esami medici, ne aveva limitato il rendimento nell’annata 2018.

Dopo un recupero a tempo di record, Aru decise di prendere parte al Tour de France, concludendolo in una incoraggiante 14ma posizione (considerando la scarsa preparazione sulle spalle). In vista della Vuelta a España 2019 il corridore italiano era convinto di potersi giocare un piazzamento nella top5, covando sotto sotto il sogno del podio.

La corsa iberica si è aperta con una caduta nella cronometro a squadre iniziale, con diversi ematomi che hanno limitato il rendimento del sardo. Aru in salita non ha mai davvero convinto, fino alla crisi nella frazione di domenica 1° settembre con arrivo a Cortals d’Encamp, dove è giunto al traguardo con oltre mezz’ora di ritardo, uscendo definitivamente fuori classifica.

Giuseppe Saronni, consulente della UAE Emirates, non è stato tenero nei confronti di Aru in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Non so se la caduta abbia influito. Fabio in salita non ha il passo dei migliori. La Vuelta era l’obiettivo stabilito. Ha voluto fare il Tour de France come preparazione, ma al Tour è già stressante andare al foglio firma, altro che preparazione…Ora la situazione è questa“.

La sensazione è che serpeggi un certo malcontento in seno alla squadra, dove peraltro è sbocciato il talento del fenomeno sloveno Tadej Pogacar. Aru percepisce ben 3,2 milioni di euro a stagione (è il quarto corridore più pagato al mondo) ed il suo contratto con la UAE scadrà nel 2020: al momento le probabilità di rinnovo appaiono risicate.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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