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Volley, Europei 2019: le favorite: Polonia e Russia sopra a tutte, Italia, Francia e Serbia pronte ad inserirsi

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Un Europeo con vista su Tokyo 2020, quello maschile che sta per chiudere la lunga stagione del volley per le Nazionali. Vincere l’edizione 2019 della rassegna continentale per una delle grandi protagoniste del volley mondiale potrebbe essere il viatico giusto per arrivare con la giusta mentalità all’appuntamento più importante del quadriennio e la certezza è che delle cinque grandi favorite per il titolo Europeo solo quattro (o addirittura solo tre) saranno al via nel torneo a Cinque Cerchi in Giappone perché solo una fra Francia, campione d’Europa quattro anni fa e Serbia, trionfatrice nel 2011 e quarta al Mondiale dello scorso anno, si qualificherà per i Giochi Olimpici (a meno di grosse sorprese con l’estromissione di entrambe le nazionali).

La favorita numero uno è la Polonia. La squadra allenata dal nuovo tecnico di Perugia, Vital Heynen, parte da una base elevatissima, il titolo Mondiale conquistato un anno fa a Torino e quest’anno ha inserito in un meccanismo già quasi perfetto mister volley, Wilfredo Leon che ha perfezionato il percorso di naturalizzazione, diventando l’uomo in più della nazionale polacca.

La pretendente numero due al titolo continentale è la nazionale che detiene il titolo, quella Russia capace di tutto: di prestazioni stratosferiche e di partite incolori e dunque pericolosa anche per i campioni iridati qualora riesca a trovare la giornata di grazia contemporanea di tutti i suoi protagonisti.

Un gradino sotto rispetto alle due super favorite c’è l’Italia che quel gradino potrebbe anche salirlo qualora si presenti all’Europeo nella stessa versione del trionfo che è valso la qualificazione a Tokyo 2020 contro la Serbia. Non ci sarà lo stimolo della sfida secca, andrà trovata quella continuità di rendimento che la Nazionale di Blengini non è riuscita ad avere sia in Nations League (perché priva di tanti titolari), sia nel mini torneo di Bari (impossibile dimenticare la faticaccia e le sette camicie sudate con l’Australia) per inserirsi nella lotta per il podio che già potrebbe essere un buon risultato ma ai nastri di partenza ci sono tutti i big, Juantorena compreso e questa sarà la vera prova generale in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo.

La voglia di riscatto, dopo la mancata qualificazione olimpica, potrebbe fare da molla alle altre due big che partono in seconda fila nella corsa al podio continentale. La Francia non ha vissuto certo la sua stagione migliore: tutto sembra essersi fermato a Curitiba quando i transalpini nel 2017, un anno dopo la beffa olimpica con la spintarella azzurra, vinsero la loro seconda World League. Da allora, tra una bravata di Ngapeth e l’altra, i francesi non sono riusciti ad essere protagonisti nè allo scorso Europeo, nè nelle prime due edizioni della Nations League, neppure al Mondiale italo-bulgaro e sono usciti con le ossa rotte anche dalla qualificazione olimpica, con la secca sconfitta contro la Polonia. I leoni feriti, però, possono sempre piazzare la zampata vincente, soprattutto sfruttando l’evento in parte casalingo.

Della categoria “leoni feriti” fa parte anche la Serbia che, dopo l’ottimo quarto posto mondiale dello scorso anno, che ne aveva rilanciato le ambizioni dopo un periodo non particolarmente splendente, quest’anno ha sbattuto contro il muro azzurro nelle qualificazioni olimpiche, subendo una batosta delle stesse dimensioni di quella che rifilò un anno prima all’Italia nella fase decisiva della rassegna iridata. Se quella serba non sarà la versione dimessa di Bari, per la nazionale di Nikola Grbic potrebbero aprirsi scenari molto interessanti: non resta che allacciarsi le cinture e attendere la fase decisiva di un Europeo che entrerà nel vivo solo con la fase ad eliminazione diretta.

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Foto Valerio Origo

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1 Commento

1 Commento

  1. riax

    9 Settembre 2019 at 15:05

    quindi faccio quattro/CINQUE nomi che dovrebbero essere sicuri agli ottavi:
    Polonia ( e vedrò finalmente il fenomeno Leon 🙂 ), Russia, Serbia, Francia e… Ça va sans dire—> ITALIA :):) )
    Beh, per i nostri è più una speranza che una certezza…

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