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Volley, Coppa del Mondo 2019: i convocati dell’Italia ai raggi X. Squadra rivoluzionata rispetto agli Europei, largo ai giovani

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Nasce l’Italia del futuro, quella destinata a prendere in mano il testimone dopo Tokyo 2020 da una generazione che di fenomeni non è ma che è pur sempre stata in grado di andare a podio ai Giochi Olimpici, nell’appuntamento più importante in assoluto in questa disciplina.

I segnali sono tutto sommato positivi in prospettiva e la Coppa del Mondo potrebbe essere il trampolino di lancio per un manipolo di giovani che necessariamente nella stagione che va ad iniziare, ognuno nel Club di appartenenza, dovrà dare segnali di crescita sia a livello fisico, tattico che mentale. La Nazionale del futuro ripartirà dall’uomo squadra che si chiama Simone Giannelli, che, dopo un’estate interminabile, non sarà della partita in Giappone e dai centrali che difficilmente si discosteranno da quelli che hanno indossato la maglia azzurra, magari con possibili reinserimenti (Mazzone? Ricci? Qualche giovane?). Per il resto, dopo Tokyo, sarà tutto o quasi da ricostruire. Juantorena, Lanza, Antonov e Zaytsev: di questi quattro un paio quasi certamente diranno basta con la Nazionale e chi siederà sulla panchina azzurra verificherà se avrà bisogno dell’esperienza dell’altro paio. E’ in arrivo un rimescolamento di carte nel settore attaccanti di palla alta e proprio per questo la Coppa del Mondo, tante partite ravvicinate contro avversari di alto livello, sarà un banco di prova fondamentale.

In regia si potrà verificare il livello di Riccardo Sbertoli, che finora è stato spesso utilizzato come battitore ma che a Milano ha dimostrato già da diverse stagioni giocate da titolare, di potersi affacciare con ambizioni al palcoscenico internazionale. Al suo fianco c’è un prodotto del Club Italia che si appresta ad affrontare la stagione di serie A2 nelle file del Lagonegro: si tratta di Francesco Zoppellari: chi lo ha visto all’opera ne parla molto bene, ovviamente per lui si tratta della primissima vetrina internazionale con annessi e connessi.

La batteria degli opposti non presenta grandi novità: Nelli e Pinali hanno tirato la “carretta” per l’Italia in Nations League giocando su buoni, a volte buonissimi, livelli e Nelli è stato determinante in alcuni frangenti sia nel torneo di qualificazione olimpica (contro l’Australia), sia nell’Europeo (contro la Turchia), pagando però dazio nella sfida contro la Francia. Questo è il futuro e non è detto che l’Italia sia poi messa così male, anzi.

Le incognite più grandi sono in banda dove la nazionale azzurra, assenti Lanza e Juantorena, si deve affidare a due giovani di belle prospettive, che quest’anno giocheranno titolari assieme a Ravenna, come Oreste Cavuto e Daniele Lavia (titolari e protagonisti di ottime prestazioni in Nations League) e poi a Oleg Antonov, la cui vera occupazione da titolare al momento è la Nazionale italiana visto che da qualche stagione riveste il ruolo di (ottimo) settimo uomo nei Club di appartenenza e ad un 32enne olandese naturalizzato come Dick Kooy, che magari potrà andare bene come riserva di lusso alle Olimpiadi ma sul quale poi non si può impostare un nuovo biennio. L’attesa, qui, è per i giovanissimi che ci sono ma sui quali ci sarà bisogno di lavorare ancora e di nuove verifiche ma non tarderemo a vedere i loro nomi fra i convocati azzurri.

Il reparto centrali, al momento, è quello che presenta meno problemi di tutti: il livello medio è buono anche se manca forse qualche centimetro e il fenomeno nel fondamentale di attacco e di muro. Tutti sanno fare tutto ma ci sarebbe bisogno di alzare leggermente le percentuali, soprattutto a muro. Anche a questo potranno servire le due settimane della Coppa del Mondo.

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