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‘Marcia su Tokyo 2020’: Nino Pizzolato è da podio, Frank Chamizo non è il favorito n.1. Addio baseball

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La settimana appena trascorsa ha emesso un verdetto tutt’altro che inatteso: la lotta italiana porta il solo nome e cognome di Frank Chamizo. Alle spalle del caraibico nessun azzurro è riuscito né a conquistare una medaglia né ad agguantare un pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020. E’ pesata l’assenza di Abraham Conyedo, bronzo nella rassegna iridata 2018 ed ancora in attesa della cittadinanza italiana: stiamo comunque parlando di un altro atleta cubano, che dovrebbe far sorgere più di un dubbio sulla reale consistenza del movimento nostrano.

Chamizo, dal proprio canto, giungerà ai Giochi tra i papabili per l’oro, ma di sicuro non da favorito n.1. Il 27enne, presentatosi alla rassegna globale in vetta al ranking mondiale, è stato superato al termine di una finale equilibrata dal russo Zaurbek Sidakov, capace di bissare l’oro già messo in carniere nel 2018. Sarà dunque il lottare dell’Est Europa l’uomo da battere in Giappone, anche se l’italo-cubano ha tutte le carte in regola per sconfiggerlo (peraltro nella stagione in corso ha dovuto anche convivere con un fastidioso infortunio al ginocchio destro). Dopo il bronzo di Rio 2016, Chamizo è assillato da una sola ossessione: conquistare quella corona d’alloro olimpica che ritiene di meritare di diritto. Il cambio di categoria dalla -65 alla -74 kg (con una parentesi nella -70 kg non olimpica) si è rivelato molto più complicato del previsto. L’azzurro non è più il dominatore che faceva il bello e cattivo tempo sino a prima di Rio 2016. Ha trovato una concorrenza spietata e due avversari almeno di pari valore: Sidakov, appunto, ed il fuoriclasse americano Jordan Burroughs, oro olimpico a Londra 2012. Per coronare il sogno della carriera, servirà il miglior Chamizo di sempre.

Va accolto positivamente il sesto posto di Antonino Pizzolato ai Mondiali di sollevamento pesi nella categoria -81 kg. Al di là degli irraggiungibili cinesi Xiaojun Liu e Dayin Li (attenzione, da regolamento ogni nazione potrà schierare un solo atleta per gara alle prossime Olimpiadi), il 23enne siciliano è giunto a soli 5 kg dal bronzo. L’azzurro è piaciuto per la mentalità da vincente con cui ha approcciato la gara. Con l’ultima prova di slancio ha provato a sollevare 201 kg, misura che gli sarebbe valsa il terzo gradino del podio e con cui vinse l’oro europeo nell’ultima rassegna continentale disputata in primavera. L’errore lo ha estromesso dalla top5, tuttavia il bicchiere appare decisamente mezzo pieno. Pizzolato ha compreso di potersi giocare una medaglia alle Olimpiadi, peraltro con un concorrente cinese in meno. Si tratta di un atleta giovane e con margini di miglioramento non trascurabili. In questa rassegna iridata ha migliorato il proprio record italiano nel totale di 2 kg, ma sin da ora avrebbe la possibilità di portarlo da 258 a 263 kg. Nino lavorerà per provare ad agguantare la soglia dei 270 kg che dovrebbe garantire un metallo pesante in Giappone.

Il fine settimana ha sancito la parola ‘fine’ al sogno olimpico del baseball. L’Italia ha concluso addirittura in quinta e penultima posizione il Preolimpico organizzato in casa tra Parma e Bologna. Qualcosa si era rotto nel line-up azzurro sin dalla fase ad eliminazione diretta degli ultimi Europei, conclusi con la sconfitta in finale contro l’Olanda. Sono mancati continuità e cinismo, con la compagine tricolore incapace di finalizzare diverse occasioni con uno o più uomini in zona punto. I rinforzi arrivati dall’America non hanno fatto la differenza (sostanzialmente tutte le avversarie disponevano di giocatori provenienti dalla Leghe minori statunitensi, Israele persino un campione MLB come Danny Valencia) e, soprattutto, hanno dato la sensazione di non essersi integrati con il gruppo. Ancora una volta, come già accaduto negli anni precedenti, il tallone d’Achille principale si è poi rivelato quello del bullpen, con la Nazionale che non dispone di un elevato numero di pitcher di alto livello tale da poter fronteggiare tante partite ravvicinate contro avversarie di spessore. La sensazione è che l’Italia di Gilberto Gerali sia regredita (e non poco) rispetto alla precedente gestione di Marco Mazzieri (quando si era spinta ad un bronzo in Coppa Intercontinentale ed alla seconda fase del World Classic 2013). Di sicuro è stata sprecata un’occasione unica, perché a Parigi 2024 il baseball sarà nuovamente escluso dal programma olimpico. A Tokyo 2020, ricordiamolo, sarà invece presente la Nazionale di softball.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Federpesistica

3 Commenti

1 Commento

  1. ale sandro

    24 Settembre 2019 at 14:54

    La lotta rimarrà sempre una delle cenerentole nell’immaginario Coni, a prescindere dai risultati , e il baseball non è da meno specie nella situazione di sport non olimpico, anzi non più olimpico dopo Tokyo.
    Purtroppo può sembrare esagerato ma per me Malagò e soci stanno portando avanti una politica di totale
    disinteresse per la maggioranza delle discipline sportive. Al massimo una decina di federazioni viene tenuta
    più in considerazione, e stiamo parlando in ogni caso di realtà che mostrano non poche beghe dirigenziali e
    gestionali, nonchè di carenza di risultati in alcuni casi o settori. Il resto ottiene soprattutto un
    “arrangiatevi”.
    La stessa difficoltà nel naturalizzare atleti più meritevoli non è evidentemente uniforme. C’è chi nel giro
    di un quadriennio sistema la pratica,contribuendo all’unico titolo mondiale recente negli sport di squadra
    più importanti per il nostro paese, e ci sono quegli atleti di sport individuali, come il caso dei lottatori
    che ancora brancolano nel buio sulla questione.
    Il discorso naturalizzazioni però non è esaustivo per la situazione baseball. L’occasione è stata più unica
    che rara in tutti i sensi proprio perchè nonostante tutto come detto , si poteva fare il colpaccio. Non sono
    mai mancati gli oriundi accanto agli ‘indigeni’ nella nostra nazionale, e non sono mancati i risultati in
    relazione ovviamente alle potenzialità , sempre o quasi da qualificazione.
    A questo giro è mancato tutto. Non ricordo prestazione simile in tempi recenti, giusto forse l’ultimo world classic, con contesto differente.
    Non riesco a trovare nulla di positivo per il futuro della disciplina, non salvo neanche i suggeritori di prima e terza (esagerazione la mia ovviamente), figuriamoci rilievi e starters o la difesa stessa.
    A un certo punto sembrava di stare in un nuovo reality ‘assistenze da incubo’. Poi con la rissa finale con la Spagna, alla quale auguro ogni”bene ” possibile ,sembrava di essere alla gang degli orsi di Walter Matthau.Ma io sono un po’ differente, non mi vergogno nel vedere la mia nazionale fare un bunt in più quando serve e una fly di meno, cosa che non si verifica mai.
    Una federazione come la nostra dovrebbe creare una sinergia tra il mondo del baseball (italo)americano e la realtà italiana, intercettando i migliori prospetti sin dalle high school, e lavorando sulla volontà di indossare un giorno la casacca italiana , a prescindere o meno di ritrovarsi un giocatore da major o minor league.
    Ma forse per questo ci vogliono investimenti e qui torniamo al discorso di partenza, e cioè cosa vogliono realmente fare le istituzioni come il CONI, che in questa amministrazione pare interessato solo a gestire poltrone internazionali e ottenere organizzazione di eventi.

    Un’ultima cosa su Pizzolato, bravo come prestazione e piazzamento. Per pensare al podio olimpico però va alzata l’asticella , e potrà essere considerato da medaglia soltanto salendoci su quel podio.
    Da capitan ovvio,ma questa è la realtà.

  2. cavabara

    23 Settembre 2019 at 15:11

    Come sempre siamo d’accordo sulle naturalizzazioni io e te Ghost, ho scritto vari post sulla lotta e mi spiace essere ripetitivo ma Conyedo ANDAVA naturalizzato in tempo, perdere uno come lui è proprio da sciocchi, non è possibile non riuscire ad avere il passaporto Italiano quando basterebbe una firma, Conyedo poteva arrivare a medaglia e quindi alla carta olimpica e per questo considero un grosso ma grosso errore non averlo fatto partecipare. L’altro errore è stato non preparare le carte per Kakhelashivili, anche se ci avevano già detto che non non sarebbe stato possibile avere la cittadinanza in tempo per i mondiali ( chissà perché… )….attendiamola per le qualificazioni olimpiche del prossimo anno. Capitolo a parte per Kudiiamagomedov , è scomparso dai radar, 0 gare nel 2019…non si sa che fine abbia fatto…con questi 3 avremmo potuto schierare 3 carte olimpiche in 3 differenti categorie della lotta libera ( 74, 86 e 97 ) + Kakhelashivili nella Greco Romana.
    Unica piccola soddisfazione è stato vedere Davidovi ad un passo dalla finale per il bronzo ( anche grazie ad un aiutino nei ripescaggi ), magari per lui ci saranno possibilità il prossimo anno nel torneo di qualificazione europeo.
    Concordo inoltre con il tuo pensiero sul baseball, troppi strikeout presi in momenti cruciali delle partita ( con basi piene e in posizione di punto ) e troppi pochi giocatori provenienti delle leghe americane; purtroppo non è possibile sperare di vincere schierando solo giocatori del campionato italiano, per quanto possa essere il più competitivo e forte d’Europa non possiamo nemmeno avvicinarci alla MLB o anche solo alla triple o double A americana, se si vuole arrivare a vincere bisogna fare come ha fatto Israele, naturalizzare e portare i giocatori americani ( vedi Danny Valencia ).
    Cmq attendo al varco per il 2020 la federazione italiana di lotta, voglio vedere se riusciranno a portare a termine le naturalizzazioni dei giocatori sopra citati o se, come sempre succede, attendiamo troppo a farlo e cosi perdiamo gli anni migliori di questi forti atleti.

  3. ghost

    23 Settembre 2019 at 13:39

    2 annotazioni: la prima riguarda la Lotta.
    è inutile girarci intorno, il nostro movimento NON esiste…e quel poco che produce ogni tanto di buono (Freni, Piroddu) viene sprecato malamente inseguendo inutili titoli giovanili e non offrendo opportunità di crescita una volta “spremuti” anzitempo (il discorso è identico a quello dio Tacchini nella Canoa…tanti ovetti di quaglia ieri, senza pensare che con un po’ di lungimiranza ci sarebbero a disposizione tante uova di struzzo a partire da domani).
    inoltre mi manda completamente fuori di testa questa storia delle mancate “italianizzazioni” di Conyedo, Kudiiamagomedov (risultati del mondiale alla mano, lui valeva una medaglia d’argento sicura) e Kakhelashivili (magari qualcuno pensava che “nonno” Timoncini fosse un’alternativa almeno credibile…per favore!)…
    apriamo le porte ogni giorno a criminali e terroristi veri con gli sbarchi incontrollati (magari dando del nazi/razzista a chi vuol mettere un po’ d’ordine in questa follia) e non siamo capaci, a differenza di tutti i nostri concorrenti, che vincono medaglie grazie naturalizzati “al volo” e molto sospetti, di completare la documentazione per dare un passaporto a questi ragazzi onesti e regolarmente presenti nel nostro Paese da anni: vergogna per una federazione, un coni e delle istituzioni così!

    per quanto riguarda il baseball, non concordo granchè con la vostra analisi: intanto, il problema principale sono i lanciatori partenti: Lugo è inaffidabile (e in ogni caso non certo un fenomeno, fa fatica persino in doppio A negli USA), gli altri sono semplicemente osceni (a cominciare dal buon Maestri, bollito come non mai e del tutto impresentabile in questa estate Azzurra).
    poi si può anche obiettare che pure il bullpen manchi di un paio di rinforzi da MLB/triplo A, ma se si iniziano le partite da 3 o 4 (se non più) punti sotto per colpa degli starters, anche loro possono ben poco.
    l’altro grande problema, inoltre, più che i turni d’attacco (abbiamo sempre segnato un discreto numero di punti, anche nelle serate peggiori…piuttosto sono da condannare i troppi K presi nei momenti cruciali, lasciando un’esagerazione di uomini in base), è la difesa, quella sì davvero impresentabile, in particolare all’interno del diamante e soprattutto in prima base (Colabello ha l’età che ha, ma senza la porcheria di Mazzanti contro Israele che ha ridato il vantaggio -poi decisivo- ai nostri avversari nel match chiave, probabilmente saremmo qui a festeggiare la qualificazione a Tokyo 2020 nonostante tutti i limiti e i difetti di questa squadra).
    da ultimo, tutte queste analisi ed auspici comunque non serviranno a nulla finchè la federazione perseguirà questa politica “autarchica” di voler riservare ampio spazio a giocatori di modeste qualità prodotti da una sempre più decadente Lega Italiana.
    qualcuno dirà che prendere 25 Americani dalle Majors/Triplo A e fargli indossare la casacca Azzurra ha poco senso, ma se vogliamo essere competitivi non abbiamo altra scelta che sfruttare la grande Diaspora dei nostri connazionali.
    è come nell’Hockey Ghiaccio…non è colpa dei pochi giocatori con poche strutture e poche motivazioni se non sono adatti a competere a livello internazionale…è tutta colpa del “sistema Italia” (sportivo, ma anche sociale ed economico), ma l’unica soluzione per ovviare a questa condizione ineluttabile è stare a casa o attingere a risorse “indirette” (ma del tutto legittime, ricordiamolo…i cosiddetti Paisà sono e saranno sempre Italiani con la “I” maiuscola, molto più di chi passa di qui per caso senza legami di sangue con questo Paese) provenienti da luopghi dove queste discipline sono molto più sviluppate che non nel nostro Paese.

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