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Formula 1

F1, GP Singapore 2019: Ferrari reduce da due vittorie su due piste di motore. Ora la prova del nove sul circuito cittadino di Marina Bay

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Per la Ferrari l’obiettivo minimo della stagione, alla luce della conclamata superiorità tecnica della Mercedes, è stato centrato con la strepitosa doppia vittoria di Charles Leclerc a Spa e Monza. Scongiurato il rischio di una nuova stagione senza vittorie di tappa (le ultime nel 2016 e 2014), la scuderia di Maranello si appresta ad affrontare l’ultimo spezzone del campionato senza troppa pressione consapevole di essere ormai tagliata fuori dai giochi nella lotta per il titolo sia nella classifica piloti sia in quella costruttori.

Dopo due weekend consecutivi da protagonista assoluta (in entrambi i casi pole e vittoria) su piste di motore come Spa e Monza, la Ferrari comincia la trasferta asiatica su un tracciato sulla carta molto difficile da digerire per le caratteristiche della SF90: il Singapore Street Circuit. Il Gran Premio di Singapore, introdotto nel calendario del Mondiale nel 2008 (edizione famosa per il Crashgate della Renault), si disputa in notturna in un circuito cittadino progettato da Hermann Tilke intorno a Marina Bay che rappresenta una vera e propria sfida per i piloti. La pista di Marina Bay sarebbe la più tortuosa e stretta dell’intero campionato se non ci fosse Montecarlo, infatti nei suoi 5063 metri si contano la bellezza di 23 curve, 14 a destra e 9 a sinistra.

La differenza principale rispetto al tracciato monegasco è legata alla presenza di tre rettilinei di media lunghezza che permettono alle vetture di scatenare la potenza delle power-unit. In ogni caso si tratta di una delle peggiori piste dell’anno per la Ferrari, chiamata a limitare i danni in un circuito da alto carico aerodinamico in cui saranno quasi sicuramente Red Bull e Mercedes i punti di riferimento dal punto di vista delle performance specialmente sul passo gara con carico di carburante. Il team di Maranello, conscio della situazione, porterà quasi sicuramente un nuovo pacchetto aerodinamico nel tentativo di essere finalmente competitivo anche su questo genere di piste.

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