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Formula 1

F1, GP Belgio 2019: l’analisi tecnica della gara. Ferrari superiore in rettilineo, ma che sofferenza con le gomme medie

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A Spa Francorchamps, nel Gran Premio del Belgio 2019, Charles Leclerc ha ottenuto la sua prima emozionante vittoria in Formula 1 e il fato ha voluto che questa tanto inseguita affermazione arrivasse proprio il giorno dopo la morte del suo caro amico Anthoine Hubert, scomparso tragicamente ieri. Il monegasco ha condotto una gara impeccabile, resistendo alla carica finale del leader del campionato Lewis Hamilton, superando la linea del traguardo con appena nove decimi di vantaggio, dedicando il successo al caro scomparso.

Finalmente la tanto attesa vittoria per la Ferrari è arrivata. Quest’anno ci sono stati diverse occasioni in cui la scuderia di Maranello si era trovata ad un passo dal trionfare ma poi per i più svariati motivi non c’era mai riuscita: un guasto al motore ha crudelmente infranto i sogni di Charles in Bahrain, poche settimane più tardi a Baku lo stesso monegasco ha gettato al vento da solo le proprie speranze con il botto nelle qualifiche e poi c’è stato il più recente doppio episodio controverso di Montreal e Red Bull Ring dove due penalità date e non date a seconda del giudizio dei commissari sono finite col penalizzare entrambe le volte le Rosse, rimaste così a bocca asciutta.

Nonostante l’importanza del risultato, questo successo forse lascia però ancora una volta un pizzico più amaro del dovuto, viste le modalità con le quali è arrivato. Il tracciato di Spa rappresenta un vero e proprio fortino di guerra per una vettura che patisce il downforce come la SF90, e i suoi lunghi rettilinei hanno evidenziato in modo prepotente le qualità di efficienza aerodinamica del progetto consentendo a Charles Leclerc e a Sebastian Vettel di accumulare un vantaggio davvero consistente soprattutto nel primo settore. Il resoconto finale però deve essere analizzato sotto tutti i punti di vista: in un fine settimana su un tracciato totalmente a favore e in cui per una volta i problemi sono capitati a Mercedes (con l’incidente di Lewis Hamilton) e non a Ferrari, concludere con soli nove decimi di vantaggio può anche essere considerato un bottino non troppo esaltante. Per arrivare alla vittoria di Leclerc è stato necessario sacrificare in due occasioni quella del compagno, tristemente costretto a perdere la propria posizione da podio grazie a una strategia troppo aggressiva e al successivo tentativo, ottimamente riuscito, di rallentare per alcuni preziosi secondi i rivali.

Tra i tanti problemi progettuali palesati dalla Ferrari in questa stagione è emerso così ora in maniera davvero preoccupante anche quello dell’esagerato consumo delle gomme e di un passo con la media che non riesce a garantire competitività nemmeno su tracciati come questo. L’extra grip della gomma morbida aiuta moltissimo in questo senso nel trovare un buon compromesso sul giro secco. Sui 300 km della distanza di un GP però la mancanza di carico e l’incapacità di trovare un buon grip meccanico, che metta in perfetto funzionamento gli pneumatici, porta inevitabilmente ad aumentare il consumo e quindi a situazioni come quella odierna dove una corsa sulla carta già vinta viene messa fortemente in discussione.

In tutto ciò è da considerare anche che il forte calo di temperatura nell’aria rispetto ai giorni scorsi ha aiutato la Ferrari, che probabilmente avrebbe patito in maniera ancora più evidente col grande caldo. Ora ci si avvia verso il più importante weekend della stagione per team e tifosi, il GP d’Italia, e l’impressione è che l’occasione sia delle più ghiotte per tentare di fare ancora meglio rispetto al Belgio, magari portando a casa anche una meravigliosa doppietta. Un occhio va tenuto però al cielo in quanto le previsioni per il prossimo fine settimana non sono delle migliori.

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Twitter: MickBrug

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