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Ciclismo, Mondiali 2019: Affini e Trentin continuano a lanciare buoni segnali. L’Italia può puntare alla medaglia sia a crono che in linea

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A una settimana dalla prova in linea e ad appena tre giorni dalla crono, Edoardo Affini e Matteo Trentin continuano a lanciare buoni segnali in vista dei loro obiettivi iridati. Il primo, da trascinatore del terzetto maschile, ha sfiorato la medaglia, persa solo per un’infingarda foratura di Elisa Longo Borghini, nella cronostaffetta mista a squadre iridata. Il secondo, invece, ha trionfato nel prestigioso Trofeo Matteotti dopo essere stato in fuga tutto il giorno con altri quattro atleti.

Affini, così come anche Filippo Ganna, punta ad ottenere una medaglia nel Mondiale a cronometro. Impresa riuscita in passato solo ad altri due azzurri: Andrea Chiurato nel 1994 e Adriano Malori nel 2015. Crederci, quest’anno, è più che lecito, poiché entrambi gli alfieri italiani, negli ultimi mesi, si sono dimostrati tra i migliori specialisti al mondo. Già ai Campionati Europei, infatti, Affini fu 3°, a 21″ dal vincitore Evenepoel, e Ganna 6°, a 22″ secondi dal belga (Remco quel giorno fece un altro sport, mentre i corridori giunti tra la seconda e la sesta posizione conclusero raccolti in appena 4″).

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Nei mesi seguenti, poi, entrambi si sono imposti in prove contro il tempo di un certo rilievo. Ganna ha conquistato la crono del BinckBanck Tour proprio davanti ad Edoardo, il quale, comunque, si è consolato vincendo al Tour of Britain. Gli unici due atleti al via mercoledì che sembrerebbero avere qualcosa in più rispetto ai due azzurri sono il sopraccitato campione europeo Remco Evenepoel e, soprattutto, il re della recente Vuelta a España, ovvero lo sloveno Primoz Roglic. Il nemico numero uno dei due italiani, però, potrebbe essere la lunghezza del tracciato. Infatti, la prova contro il tempo iridata misurerà 54 km, una distanza ad oggi sconosciuta sia a Edoardo che a Filippo.

Matteo Trentin, invece, dopo l’ennesimo sigillo, il sesto stagionale, sogna in grande per quanto concerne la prova in linea. Il trentino, con il successo odierno, ha fortificato ulteriormente la sua leadership, sempre più indiscutibile. L’ex campione europeo, a 30 anni, è ormai uno dei migliori corridori al mondo nelle gare di un giorno. Non a caso quest’anno era davanti a giocarsi la vittoria sia alla Milano-Sanremo che all’Amstel Gold Race (nella quale, peraltro, era praticamente un neofita), mentre a Gap, al Tour de France, ha vinto la tappa battendo corridori del calibro di Greg Van Avermaet, Kasper Asgreen e Dylan Teuns.

Le recenti prove di forza, però, sono croce e delizia. Sicuramente vincere aiuta a vincere ed è meglio acquisire certezze, piuttosto che rimanere nascosti nelle gare di avvicinamento al Mondiale con il rischio di iniziare a covare dubbi sulla propria condizione. Dall’altro lato, però, tutti sanno quanto Matteo vada forte e difficilmente sottovaluteranno un suo attacco. Oltretutto, per quanto sia indubbiamente un corridore veloce, in un ipotetico sprint di 30 atleti, ad oggi la soluzione più probabile per molti addetti ai lavori, rischia fortemente di trovare qualcuno in grado di batterlo.

Arrivano buoni segnali, nella giornata odierna, inoltre, anche per quanto riguarda gli U23. Alberto Dainese, campione europeo di categoria e probabile leader della selezione azzurra nella prova in linea dei Mondiali, alla Gooikse Pijl ha fatto 2°, battuto solo da un certo Pascal Ackermann. Lo sprinter trevigiano è già oggi uno dei corridori più veloci al mondo e se la rassegna iridata dedicata agli ex dilettanti dovesse concludersi con uno sprint abbastanza nutrito lui è il favorito. Qualche dubbio sul fatto che possa reggere la corsa dura, però, rimane. Questo perché negli ultimi mesi sembra aver sacrificato un po’ di tenuta per migliorare ulteriormente lo spunto veloce. Tuttavia, un ragazzo che l’anno scorso ha vinto il Trofeo Città di San Vendemiano, gara caratterizzata dai continui passaggi sul muro di Cà del Poggio, può sognare in grande anche nello Yorkshire.

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Foto: Pier Colombo

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