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Basket, Mondiali 2019: la disfatta di Team USA. Da Dream a Normal Team, una squadra non all’altezza per vincere

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Dopo tredici anni e cinquantotto partite vinte consecutivamente, crollano gli Stati Uniti. Lo fanno in modo fragoroso, nei quarti di finale di un Mondiale che non li ha veramente mai visti protagonisti. Un ko firmato dalla Francia, che vola in semifinale e lascia senza medaglie Team USA per la prima volta dal 2002.

Una debacle forse annunciata, perché i primi campanelli di allarme si erano già visti nella sfida della prima fase con la Turchia. Un ko evitato più per i disastri in lunetta dei turchi che per i meriti degli americani. La vittoria bella e convincente con la Grecia è servita solo a nascondere i tanti problemi di questo gruppo, che sono venuti tutti a galla proprio nella sfida con la Francia.

La spedizione mondiale era cominciata malissimo ed è finita probabilmente ancora peggio. Gregg Popovich non ha potuto contare sui migliori giocatori, ripiegando alla fine su un gruppo di dodici giocatori con sicuramente talento, ma non certamente il meglio che il basket americano può offrire. Un roster che aveva in Donovan Mitchell e Kemba Walker gli uomini di punta, ma solo il primo ha mantenuto le aspettative (29 punti contro la Francia), mentre il secondo ha fallito proprio l’appuntamento con i quarti di finale.

Tranne Mitchell e Walker, gli altri recitano quasi tutti il ruolo di seconde/terze scelte o di comprimari. Il reparto lunghi si è dimostrato un grosso punto debole, come ha dimostrato ieri la prestazione di Rudy Gobert, che ha giganteggiato sui vari Turner e Lopez. Un Normal Team che non ha saputo mai trovare la quadra, che si pensava potesse crescere come squadra durante la competizione e che invece si è sciolto come neve al sole. Anche Popovich non è riuscito probabilmente in questo mese a metterci la sua mano, a formare una squadra veramente sua ed il finale di ieri con la Francia ne è la perfetta fotografia. Zero passaggi, nessun gioco collettivo, poco movimento e solamente giocate singole per provare a vincere da soli, diventando l’eroe della serata.

E’ finita malissimo, ma le colpe non vanno solo a chi in Cina c’era, ma anche a chi non ci è voluto andare. La stagione NBA è logorante senza alcun dubbio, ma è ovvio che gli Stati Uniti hanno snobbato questo Mondiale, convinti comunque di poter vincere anche senza i migliori. Non è stato così e quasi sicuramente il prossimo anno a Tokyo torneranno tutti, proprio come era successo dopo il 2006. Sarà un Olimpiade con un vero e proprio Dream Team, che dominerà, ma intanto questa clamorosa debacle sarà difficile da cancellare.

 

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Credit: FIBA

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