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Basket, Mondiali 2019: Italia, tutto come da pronostico. Ora la Serbia per provare la sorpresa in vista della seconda fase

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Seconda partita e seconda vittoria per l’Italia, che in questi Mondiali, tra Filippine e Angola, ha messo insieme un attivo nella differenza canestri di +77 (i 46 punti rifilati ai Gilas e i 31 con cui sono stati sconfitti gli uomini di coach Willy Voigt).

Con la qualificazione alla seconda fase in tasca, rimane soltanto il match con la Serbia da affrontare per gli uomini di Meo Sacchetti. La selezione balcanica, forse non soltanto seconda favorita di questi Mondiali, è stata già affrontata per due volte dagli azzurri nella preparazione. In un caso, ad Atene, è arrivato un pesante -32 (96-64), nell’altro un -6 con chance anche di vittoria dopo una rimonta clamorosa.

Certo, sia Sacchetti che Djordjevic sanno di avere i loro uomini già con qualche giorno in più di permanenza in Cina, ma avranno comunque un ottimo motivo per spronare le loro squadre, in quanto una vittoria in più consente di partire con un vantaggio nella seconda fase, dove le partite da giocare saranno soltanto due, e contro le formazioni dell’altro girone. Una situazione, questa, in cui la Serbia gradirebbe trovarsi a Wuhan, anche per non correre rischi in una sfida con la Spagna.

A questo punto, si confermano le previsioni della vigilia: per l’Italia sarà una tra Serbia e Spagna la squadra da battere per arrivare ai quarti di finale. Se la missione con la Serbia è di quelle difficilissime, qualche speranza in più potrebbe esserci con la Spagna, che ha perso, per addio alla Nazionale o per rinuncia, diversi giocatori NBA e di Eurolega, ma rimane pur sempre una delle più valide formazioni del panorama europeo.

Per questa ragione è di fondamentale importanza il fatto di aver tenuto abbondantemente a riposo tutti i big, che pure si sono messi in grande evidenza a rotazione. Il tutto, peraltro, senza nemmeno dover forzare più del necessario. Su 80 minuti, Marco Belinelli ne ha giocati 40, Danilo Gallinari 41, Gigi Datome 38, Daniel Hackett 32: il più presente in campo non è nessuno di loro, ma Jeff Brooks (in ottima giornata contro l’Angola), che ne assomma 46. Ulteriore nota positiva è che nessuno è mai stato in campo meno di 10 minuti a partita e meno di 21 tra i due match, il che significa che tutti hanno avuto, e hanno, modo di poter saggiare la propria condizione, migliorarla, cementare ulteriormente l’affinità con i compagni. Una nota di merito speciale, in questo senso, va ad Amedeo Tessitori. Arrivato in Cina tra lo scetticismo generale, si è fatto strada in preparazione e sta dando ottime risposte ogni volta che viene chiamato in campo: 9 punti e 8 rimbalzi contro le Filippine, 10, 2 e una stoppata contro l’Angola. Sono lecite le discussioni sulla sua forza come centro (comunque maggiore di quanto molti, influenzati dal fatto che finora ha visto più A2 che altro, credano), ma non sul fatto che si sia calato alla perfezione nel gruppo di coach Sacchetti.

Era importante vincere, e farlo bene, in questi primi due incontri. Serviva la fiducia, ed è tornata a buonissimi livelli nel giro di 80 minuti, con due prestazioni offensive di livello (la prima addirittura esagerata), una difesa che è salita di colpi soprattutto nel secondo match e una circolazione di palla che migliora a ogni possesso. Ora il livello dei Mondiali azzurri si alza, ma le notizie sono confortanti per i prossimi tre incontri, quelli che conteranno davvero: Serbia, una tra Tunisia e Porto Rico, Spagna.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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