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Basket, Mondiali 2019: Argentina in finale con un leggendario Luis Scola, Francia dominata per tutta la partita

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Continua, non si ferma e vola ancora più in alto il sogno dell’Argentina, che batte la Francia per 80-66 con una partita dominata su tutti i piani possibili e approda in finale ai Mondiali di basket 2019, raggiungendo la Spagna. Il raggiungimento dell’ultimo atto dell’Albiceleste ha una firma indelebile: quella di Luis Scola, autore di una prestazione da 28 punti, 13 rimbalzi, 3/4 da tre e 9/10 in lunetta in 34 minuti spesi in campo. Positive anche le prove di Facundo Campazzo (12 punti), Gabriel Deck (13) e Luca Vildoza (10), con quest’ultimo fondamentale dopo l’intervallo. Alla Francia non bastano i 16 punti di un ottimo Frank Ntilikina e di Evan Fournier (che però dal campo tira male: 6/17), come neppure gli 11 di Nando De Colo; i transalpini pagano una giornataccia di Rudy Gobert, che nonostante tiri giù 11 rimbalzi si ferma a 3 punti senza neanche essere in grado di concludere a canestro più di tre volte.

L’inizio di partita è tutto nelle mani di Luis Scola, incontenibile: canestro e fallo, rimbalzo dalla stoppata di Delia, altri gran due punti e successivo insegnamento di basket a M’Baye: 10-2, e dopo 3’40” Collet è obbligato a chiamare time out. Labeyrie, sfidato al tiro dall’arco, risponde con tre punti e interrompe l’emorragia francese dopo quasi metà quarto, ma è un sasso lanciato nel mare argentino, con Scola e Campazzo che, sotto lo sguardo di un signore chiamato Manu Ginobili, presente in tribuna, continuano a fare quel che vogliono. Ci pensa De Colo, assieme a Labeyrie, a riportare la Francia a -3; Deck fa scappare di nuovo l’Albiceleste, ma i transalpini riescono a chiudere il primo periodo sotto 21-18.

Al ritorno in campo sono i francesi a scattare meglio, con il trio Fournier-Labeyrie-Lessort a costringere coach Hernandez a chiamare il minuto per parlarci su: l’effetto è un parziale di 6-0 con Delia, Laprovittola e Campazzo per Deck: stavolta il time out è di Collet. Sul 31-24 si sblocca Ntilikina, che si crea da solo il tiro dalla media, ma la Francia non riesce a segnare continuità. Del resto, anche l’Argentina, in un secondo periodo dalle polveri bagnate protagoniste, non trova grandi spazi per allungare seriamente. Gli uomini di Collet arrivano fino al -2 (34-32) con Fournier e Ntilikina, ma negli ultimi 45 secondi si materializzano un assist dalla linea di fondo di Laprovittola per Deck che schiaccia e, infine, Facundo Campazzo: tripla fuori da qualsiasi equilibrio umano, 39-32 e sirena che suona.

Quel che accade al rientro dagli spogliatoi si riassume in tre liberi di Vildoza e una tripla di Albicy, che riempiono i primi due minuti. Si accende la gara del tiro dall’arco: Vildoza, Fournier e Scola portano il punteggio sul 48-38, poi Gobert sbaglia la schiacciata e Vildoza scappa in contropiede, guadagnandosi i liberi del 50-38 sul fallo di Batum. I due liberi di Gallizzi significano +14 dopo 24 minuti, ma di lì per un po’ non segna più nessuno e regna il caos. Deck sigla il 55-40 da tre, ma dall’altra parte De Colo guadagna un antisportivo di Vildoza che, se non consente alla Francia di risalire la china, perlomeno ne impedisce la discesa agli inferi. Nel finale di periodo uno scontro di gioco sotto canestro costringe Vincent Poirier a ritornare in panchina, e nel prosieguo tutto quel che arriva è il canestro di Ntilikina che dice che negli ultimi 10 minuti si riparte dal 60-48.

M’Baye, Ntilikina e Gobert fanno tornare la Francia in linea di galleggiamento, ma proprio con l’occasione di riavvicinarsi arrivano una tripla dall’angolo sbagliata da Batum (non facile) e una brutta persa proprio di Ntilikina che provoca la transizione veloce argentina che porta Scola a firmare il 65-55. L’Albiceleste va in bonus dopo poco più di tre minuti, ma Gobert e M’Baye non sfruttano bene, con un complessivo 1/4 dalla lunetta in pochi attimi. La partita inizia a farsi fisica, con lotte su ogni singolo pallone, e non è un modo di dire. Ancora una volta è l’Argentina a uscire meglio dall’impasse: il nome è sempre uno, Luis Alberto Scola Balvoa, 39 anni e due triple in fila che fanno esplodere la gente della sua terra giunta fino in Cina, che sul 74-59 a meno di tre minuti dalla fine inizia a non contenere più i canti di festa. Il tempo che rimane passa soltanto per consentire ai sudamericani di realizzare l’impresa compiuta: sono di nuovo in finale, a 17 anni di distanza da Indianapolis 2002.

ARGENTINA-FRANCIA 80-66 (21-18, 39-32, 60-48)

ARGENTINA – Caffaro, Vildoza 10, Scola 28, Campazzo 12, Laprovittola 7, Brussino 2, Fjellerup, Delia 6, Deck 13, Redivo ne, Garino, Gallizzi 2. All. Hernandez

FRANCIA – Ntilikina 16, M’Baye 4, Batum 3, Fournier 16, De Colo 11, Poirier, Albicy 3, Labeyrie 8, Lessort 2, Gobert 3, Toupane, Lacombe. All. Collet

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Credit: Ciamillo

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