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US Open 2019: Roger Federer alza il livello, Djokovic risponde. In semifinale la rivincita di Wimbledon?

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Storie di rivalità, storie di opposti. In competizioni così serrate l’interpretazione diversa anima sempre la contesa. E’ il caso dello US Open di tennis e del dualismo nella parte alta del tabellone del singolare maschile tra lo svizzero Roger Federer (n.3 del mondo) e il serbo Novak Djokovic (n.1 del ranking), detentore del titolo a New York. I due continuano a esprimere il loro talento in campo, già consapevoli che vi potrebbe essere l’incrocio nel penultimo atto. Lo si sapeva dal sorteggio e probabilmente così sarà.

C’erano però delle preoccupazioni. L’elvetico aveva fatto fatica nei primi due match, concedendo un set a due avversari non certo irresistibili come l’indiano Sumit Nagal e il bosniaco Damir Dzumhur. Troppo falloso Roger e, secondo alcuni, non in forma. Ecco che il match contro il britannico Daniel Evans ha fugato i dubbi. Roger c’è e il suo tennis è sempre scintillante. 10 ace e 1 doppio fallo, il 67% di prime in campo, l’80% di punti con la prima, 14 palle break procurate (con 7 break) e ben 48 vincenti (contro i 7 del rivale) sono la cartina di tornasole dell’incontro disputato sull’Arthur Ashe Stadium, dove anche l’ex stella del basket NBA Kobe Bryant si è potuto godere lo show, lui che di spettacolo applicato allo sport nel suo darsi se ne intende. Ebbene, Federer ha così guadagnato la 18esima qualificazione agli ottavi di finale dello US Open, diventando il giocatore più “anziano” (38 anni) a raggiungere questo turno dai tempi di Jimmy Connors nel 1991. Collezionando la propria 88esima vittoria nella Grande Mela, il rossocrociato ha fatto capire di esserci e contro l’insidioso belga David Goffin dovrà confermare questo livello.

Da par suo Nole risponde presente. Le problematiche alla spalla avevano fatto suonare un campanello d’allarme ma il netto successo contro l’americano Denis Kudla per 6-3 6-4 6-2 ha fugato i dubbi o, quantomeno, ha tranquillizzato i supporters del giocatore nativo di Belgrado. Solidità e concretezza: sono queste le sue armi e i 6 ace e i 34 vincenti del match citato sono una buona base di partenza. Grazie a questo risultato, Djokovic ha centrato la 72esima vittoria allo US Open, avendo una percentuale di successo dell’87.8%. Statistiche davvero impressionanti per lui che negli ottavi è atteso dal banco di prova rappresentato da Stan Wawrinka e non sarà certo un match facile per il n.1 del ranking, ricordando l’ultimo incrocio tra i due: la finale del 2016 proprio a New York e il successo dell’elvetico.

Tuttavia entrambi getteranno il cuore oltre l’ostacolo per ritrovarsi dopo quella finale epica a Wimbledon. Quel 13-12 del quinto set Federer ancora non l’ha digerito, ricordando i match point non sfruttati in precedenza. Ci sarà la rivincita? Il pubblico se lo augura.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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