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MotoGP, GP Austria 2019: Andrea Dovizioso torna al successo dopo 5 mesi. Battuto Marquez, Mondiale riaperto?

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Il successo del coraggio, della fantasia e della voglia. Andrea Dovizioso si è superato quest’oggi a Spielberg (Austria), sede dell’undicesimo round del Mondiale 2019 di MotoGP, perché tutti eravamo pronti ad aggiornare il tabellino di Marc Marquez. Il “Cannibale” era desideroso di sfatare il tabù del Red Bull Ring ma il fortino “Rosso” ha tenuto e il poker d’assi è stato servito. Ha giocato a carte scoperte il “Dovi” fin dall’inizio, cercando di aggredire il rivale, senza mai dargli modo di fare ciò che voleva: andare via.

E’ vero, la scelta delle gomme in casa Honda non è stata la migliore e la mescola morbida ha sorriso al forlivese. Tuttavia, Marc, quando è in ballo, è sempre un rivale difficile da battere e Andrea ha scelto il modo più spettacolare possibile: sorpasso all’ultima curva, dosando razionalità e follia. Risultato? Un capolavoro. Una delle gare più belle messe in pista dal pilota della Ducati che nel weekend del “Lorenzo sì, Lorenzo no” ha fatto capire di esserci e di voler recitare il ruolo del primattore sul palcoscenico di Borgo Panigale.

Sulle ali dell’entusiasmo e dopo un successo che mancava da 5 mesi ci si potrebbe chiedere: Mondiale riaperto? Ardito, decisamente ardito. I punti sono 58 da chi oggi era in lizza per la vittoria di tappa, pur avendo “toppato” la scelta delle mescole, su una pista che tanto sgradita alla Ducati non è. Tuttavia è lecito sognare e parlare di vittoria frutto tanto della guida di chi ha vinto perché il vantaggio in termini di accelerazione e potenza la GP19 non lo ha nei confronti della RC213V e dunque serviva il colpo a effetto per far saltare il banco.

Il centauro nostrano lo ha trovato e per il morale è senza dubbio un toccasana. L’egemonia di chi viene da Cervera, con tutti i dovuti complimenti del caso, era un po’ noiosa. Di sicuro, nel corso della gara austriaca, gli sbadigli non ci sono stati, al contrario degli applausi.

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Foto: Valerio Origo

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