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F1, GP Belgio 2019: analisi prove libere. Le Ferrari volano, ma occhio al passo gara, Mercedes e Red Bull rincorrono

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Tutto secondo le attese nel corso del venerdì del Gran Premio del Belgio 2019 di Formula Uno? Forse, ma non del tutto. La Ferrari, come era previsto e preventivabile, è in gran spolvero sul circuito di Spa-Francorchamps, ma il margine di otto decimi sulle Mercedes e di 1.2 secondi sulla prima Red Bull di Max Verstappen non deve minimamente trarre in inganno. L’equilibrio, a partire dalle qualifiche di domani, sarà maggiore, tenendo come punto fermo però che la SF90 nelle Ardenne si trova in uno dei suoi terreni di caccia ideali, seguendo le caratteristiche della propria monoposto.

Se Sebastian Vettel è stato il più veloce nella prima sessione del prove libere disputate nel corso della mattinata, nel pomeriggio Charles Leclerc ha fatto il vuoto con un 1:44.123 davvero impressionante, mentre il tedesco ha commesso un piccolo errore nel suo tentativo e non è stato in grado di confermarsi. Le Rosse si sono sempre dimostrare le migliori a livello di velocità di punta in questa annata e oggi lo hanno ribadito in maniera eclatante. Nel primo settore, quello che parte dal traguardo e presenta le curve iconiche Source e Eau Rouge-Raidillon prima del lungo rettilineo del Kemmel, la potenza del motore di Maranello fa la differenza ed i decimi di vantaggio sono sempre almeno 6-7 rispetto ai rivali. Una forzatura a livello di set-up calcolata che viene ribadita dal T3, a sua volta da “full gas”, mentre nel T2, il tratto misto, Red Bull e Mercedes sono nettamente più performanti. Tutto perfetto? Tutto facile? Non esattamente. A livello di passo gara, infatti, la SF90 non è così brillante. I due piloti hanno messo in mostra un decadimento rapido a livello di gomme soft (forse anche per le temperature elevate, che domenica non si vedranno) passando dall’1:50.5 fino all’1:51.9 con Vettel che ha vissuto un vero e proprio crollo fino all’1:52. Meglio il suo giovane compagno di box che ha mantenuto il suo limite tra 1:50medio e 1:51basso. Per il team con il Cavallino Rampante, quindi, ci sarà la necessità di trovare un giusto compromesso per puntare alle qualifiche, ma non sottovalutare la gara.

La Mercedes, invece, chiude le sue prime tre ore di prove libere con un fardello di oltre otto decimi rispetto al monegasco. Un gap che, ovviamente, balza agli occhi, ma al quale nessuno crede. Domani, come sempre, le W10 saranno pronte a lottare per la pole position, ma i presupposti non sono comunque semplici. Valtteri Bottas e Lewis Hamilton sono competitivi e non poco nel T2, ma recuperare tutta la potenza nel T1 e T3 non sarà scontato. La scuderia di Brackley forzerà a livello di mappatura del motore domani pomeriggio, ma la Ferrari sembra avere ancora un margine a livello complessivo. Sul fronte dei long run, invece, le Frecce d’argento tornano a ruggire. Hamilton ha inanellato un avvio di simulazione di passo gara nell’ordine dell’1:50.3-1.50.8, con Bottas che ha risposto con 1:50.4-1.50.8. Nel prosieguo il limite dell’1:51 non è quasi mai stato superato, per una Mercedes che, almeno sotto questo punto di vista, ha impressionato e che si ripropone in maniera vigorosa. 

Dopo diverse piste nelle quali la Red Bull ha potuto fare la voce grossa, Spa e Monza, una dietro l’altra senza soluzione di continuità, erano annoverate tra i circuiti complicati. Max Verstappen non è andato oltre il sesto posto a 1.2 secondi (segnalando anche qualche problema a livello di motore) mentre il neo-arrivato Alexander Albon ha chiuso decimo a 1.6. La RB15 paga decimi pesanti nel primo e terzo settore e ne recupera solo una parte nel settore centrale nella quale sono i migliori. Per il team di Milton Keynes la speranza è di riuscire a trovare un set-up che permetta un passo in avanti nei tratti veloci, altrimenti per pole position e gare sarà davvero complicato. In ottica Gran Premio, invece, Verstappen torna a respirare, dato che il ritmo in configurazione gara lo ha visto far segnare anche un 1:50.2, ma in breve tempo si sono visti anche degli 1:51.7.

A livello di simulazione di ritmo di gara ha stupito tutti Sergio Perez con la Racing Point (anche se ha chiuso la sua FP2 con il motore in fumo). Il messicano, infatti, ha saputo addirittura piazzare un clamoroso 1:49.9 con gomma media inanellando una serie di giri strepitosi sempre sull’1:50 basso e medio, quasi sempre risultando più veloce delle Ferrari. Oltre al quinto tempo assoluto in classifica, dunque, la vettura tinta di rosa con Perez sembra poter essere protagonista a Spa in questo fine settimana.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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