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Wimbledon 2019: Federer e Nadal, quaranta d’erba. Djokovic favorito, ma Bautista Agut non è semplice

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Le semifinali maschili di Wimbledon nascono inevitabilmente sotto una buona stella, almeno per l’esito del torneo secondo molteplici speranze: almeno uno dei tre grandi nomi al via sarà presente all’ultimo atto.

Il programma inizia con Novak Djokovic che si trova di fronte Roberto Bautista Agut. Il serbo conduce 7-3 nei precedenti contro lo spagnolo, che però si è preso il lusso di batterlo sia a Doha che a Miami negli ultimi due incontri, quelli datati 2019. Bautista Agut, che pure sui sacri prati non è mai uscito al primo turno da quando frequenta il tabellone principale, è stato spesso sottovalutato, ma può essere un’insidia reale per il numero 1 del mondo. C’è un altro dato statistico a lasciare aperto qualche spiraglio: nei tre precedenti match disputati in uno Slam, Djokovic è stato costretto a cedere sempre un set. Certamente l’iberico ha trovato un ottimo momento di forma, e non è proprio il genere di avversario che al serbo piace; il problema, tuttavia, nasce nel momento in cui si nota il percorso del leader del ranking ATP. In particolare, basta vedere la sua performance più recente, quella contro David Goffin: dopo una certa sonnolenza nella prima metà del set d’apertura, è bastato un unico break del belga a scatenarne la furia: parziale di 15 giochi a 2 e questione risolta in nemmeno due ore. Se questa versione di Djokovic si presenta sul Centre Court, allora il destino di Bautista Agut è segnato in partenza.

Il piatto forte, però, è il quarantesimo capitolo della saga che mette di fronte Roger Federer e Rafael Nadal (anzi, Nadal e Federer, volendo seguire la disposizione del tabellone). Due i parziali persi dallo svizzero nell’arco del torneo, uno contro il sudafricano Lloyd Harris nel primo turno e l’altro contro il giapponese Kei Nishikori nei quarti, in entrambi i casi con reazione immediata e perentoria. Uno solo, invece, quello ceduto dallo spagnolo, nella battaglia ad alta dose di trucchi di oltre tre ore del secondo turno contro l’australiano Nick Kyrgios. La memoria, in termini di Wimbledon, rimanda al tris di finali tra il 2006 e il 2008, le prime due vinte da Federer e la terza appannaggio di Nadal. Dopo cinque successi consecutivi dell’elvetico tra Basilea 2015 e Shanghai 2017, il mancino di Manacor è tornato a vincere al Roland Garros, in un incontro piuttosto disturbato dal vento, di difficile gestione per entrambi i giocatori. Federer ha giocato, prima di quella di oggi, ben dodici semifinali a Wimbledon, perdendone soltanto una, quella contro Milos Raonic nel 2016 che poi si rivelò ultima sua partita dell’intero anno. Nadal ha anch’egli perso un’unica semifinale, quella del 2018 contro Djokovic (10-8 al quinto set), ma dopo aver mancato l’appuntamento tra il 2012 e il 2017, assenza del 2016 non compresa. Siamo di fronte a un match incerto, anche se l’erba certamente avvantaggia gli schemi dell’uomo di Basilea. Non resta che sedersi e apprezzare lo spettacolo.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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