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Ciclismo

Tour de France 2019, risultato quattordicesima tappa: Thibaut Pinot trionfa sul Tourmalet davanti ad uno spaziale Julian Alaphilippe

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Un pubblico magnifico, lo scenario perfetto per la prima vera tappa di montagna al Tour de France 2019. Iniziano i Pirenei con una delle salite più note della Grande Boucle: il Tourmalet, oggi in veste di Souvenir Henri Desgrange. Nella quattordicesima frazione, partita da Tarbes e giunta dopo 111 chilometri in vetta alla cima pirenaica, a trionfare è nuovamente la Francia: Thibaut Pinot si impone davanti al connazionale Julian Alaphilippe che continua a stupire il mondo conservando la Maglia Gialla di leader della classifica ed incrementando addirittura su tutti i rivali. Ora diventa addirittura il grande favorito per il successo finale.

Frazione breve ma intensissima, dunque partenza a tutta per trovare la fuga giusta. I primi a muoversi sono stati due fenomeni del calibro di Peter Sagan (Bora-hansgrohe) e Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida). I due sono andati via di comune accordo, salvo poi essere raggiunti da altri quindici corridori, andando a formare un gruppetto di diciassette: Alexis Vuillermoz (AG2R-La Mondiale), Matej Mohoric (Bahrain-Merida), Matthieu Ladagnous (Groupama-FDJ), Carlos Verona (Movistar), Luis Leon Sanchez (Astana), Sergio Henao (UAE Team Emirates), Lennard Kämna (Sunweb), Tim Wellens (Lotto-Soudal), Lilian Calmejane, Romain Sicard e Rein Taaramëe (Total Direct Energie), Ilnur Zakarin e Marco Haller (Katusha-Alpecin), Guillaume Martin (Wanty-Groupe Gobert) e Elie Gesbert (Arkéa-Samsic).

Comune accordo per gli attaccanti che però non sono riusciti a guadagnare troppo sul gruppo guidato, oltre che dalla Deceuninck Quick-Step della Maglia Gialla, anche dalla FDJ. Un margine massimo di 3′ per i fuggitivi, che è andato a scendere con il passare dei chilometri, visto l’arrivo deciso in vetta al plotone della Movistar, che è andato a sgretolare il gruppo sul Col du Soulor (in difficoltà tra gli altri anche Adam Yates, Romain Bardet e Fabio Aru, con i primi due che hanno accusato un ritardo pesantissimo, mentre invece il sardo è riuscito a riprendersi bene). Davanti Nibali ha provato a fare la differenza assieme a Wellens, prima dell’approccio del Tourmalet sono stati ripresi però praticamente tutti gli attaccanti tranne il coraggioso Sicard, che proprio sulle prime rampe dell’ascesa pirenaica è stato raggiunto da Gesbert.

Andatura eccezionale della Movistar che è andata a sfilacciare ancor di più il plotone principale. A provarci in solitaria il campione di Francia Warren Barguil, costretto a rialzarsi in seguito. Nel frattempo strana la mossa tattica della compagine iberica, che ha messo in difficoltà il proprio capitano Nairo Quintana. Con il colombiano staccato anche Fabio Aru. Con il passare dei chilometri è cambiato ancor di più il passo del gruppo Maglia Gialla: a portarsi al comando la FDJ con un mostruoso Gaudu al servizio di Pinot. Prima Porte, poi Mas a perdere le ruote. Succede di tutto nell’ultimo chilometro: lo scatto di Buchmann, dopo che si era portata davanti la Jumbo-Visma, mette in crisi Geraint Thomas, detentore del titolo. Davanti restano Pinot, Alaphilippe, Kruijswijk, Bernal, proprio il teutonico della Bora-hansgrohe e Landa, che chiudono in quest’ordine al termine di uno sprint ristretto. Da sottolineare un favore praticamente concesso dalla Maglia Gialla al connazionale Pinot, visto che Alaphilippe anche oggi sembrava averne più di tutti.

Gli altri big: a 30” Rigoberto Uran, a 36” Thomas, a 53” Fuglsang, ad oltre 2′ Porte, addirittura a 3′ Quintana che anticipa di poco Aru, diciannovesimo e migliore degli italiani. 

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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