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Ciclismo

Tour de France 2019, ora le Alpi: trittico micidiale, si parte con Izoard e Galibier. Chi attaccherà Alaphilippe? Battaglia per la maglia gialla

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Embrun-Valloire con il Col de Vars, l’Izoard e il Galibier, Saint-Jean de Maurienne-Tignes con il Col de la Madeleine e de l’Iserau; infine Albertville, la scalata alla Cormet de Roseland e la lunghissima ascesa conclusiva a Val Thorens. Questa è una breve ma intensa sintesi di quello che accadrà tra domani e sabato, ossia la battaglia finale sulle strade delle Alpi per la contesa della maglia gialla di questo Tour de France 2019.

Come detto in precedenza, già da domani ci sarà da divertirsi (per gli spettatori, un po’ meno per i corridori) tra Col de Vars, Izoard e Galibier; salite che hanno fatto la storia della Grande Boucle. Nessuno potrà più nascondersi. Attualmente Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step) comanda la classifica generale con 1’35” su Geraint Thomas (Team Ineos), 1’47” su Steven Kruijswijk (Jumbo Visma), e 1’50” su Thibaut Pinot (Groupama-FDJ). Questi sono i principali indiziati per la vittoria finale. I primissimi inseguitori del francese della Deceuninck sono i più grandi esperti esperti dei grandi giri in questo Tour. Thomas è il vincitore uscente, non sembra brillante come lo scorso anno, ma fa comunque paura, non va sottovalutato, e vedremo come affronterà già la prima tappa alpina. Kruijswijk e Pinot ci sono già andati vicini alla vittoria di una grande corsa a tappe, e sono tra i più esperti scalatori di questa Grande Boucle; soprattutto il francese, il più attivo e agguerrito sinora. Siamo certi che lotterà fino all’ultimo per acciuffare la maglia gialla.

Possiamo scendere nella classifica per rischiare, a partire da Egan Bernal, ma chi è il vero leader del Team Ineos? Lo capiremo sicuramente domani, anche perchè queste sono alite decisamente più adatte al colombiano, e ora come ora non si son ben capite le intenzioni della formazione britannica. L’incognita è rappresentata da Emanuel Buchmann (Bora-Hansgrohe), che quatto quatto è riuscito ad infilarsi al 6° sesto, ma non si è ancora capito fino a dove riuscirà ad arrivare. Chiude Mikel Landa (Team Movistar), la perla spagnola, il più combattivo e assetato sin dal Giro d’Italia. Ha ben 4’54” da recuperare ad Alaphilippe, ma il basco è una mina vagante, che appena scatta non ce ne è più per nessuno. Ha tre giorni per ribaltare le sorti della corsa, e non va sottovalutato.

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@lisa_guadagnini

Foto: Lapresse

 

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