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Superbike, Mondiale 2019: Laguna Seca consegna il titolo a Jonathan Rea, ora arrivederci a settembre

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“Come perdere un Mondiale Superbike che avevi aperto con 11 successi consecutivi”. Questo potrebbe essere, parola più parola meno, il libro che leggerà Alvaro Bautista nel corso delle lunghe vacanze estive che regaleranno quasi due mesi di sosta al Circus della Superbike.  Si tornerà a gareggiare nel weekend dell’8 settembre in quel di Portimao, per il Gran Premio del Portogallo.

Nel frattempo i protagonisti del campionato riservato alle moto derivate di serie vivranno un break decisamente differente. Come detto, lo spagnolo della Ducati si leccherà le ferite. Aveva dominato in lungo ed in largo la prima parte della stagione, vincendo tutto quello che si poteva vincere tra Australia, Thailandia, Spagna e Olanda. Un poker che aveva già fatto uscire i titoli di coda alla stagione. Lo pensavano tutti, tranne uno: Jonathan Rea.

Il quattro volte campione del mondo in carica, infatti, ha saputo stringere i denti in quei momenti, inanellando secondi posti in serie e non dando mai per scontato il dominio del rivale. Tutto è cambiato in concomitanza con il fine settimana di Imola. Un po’ la pioggia, un po’ un cambio di passo del nord-irlandese, ed i primi granelli di sabbia andavano a inserirsi negli ingranaggi del meccanismo di Alvaro Bautista e della sua Ducati V4 che, fino a quel punto, appariva inarrestabile.

Il portacolori della Kawasaki si è fatto forza, ha iniziato a crederci e, contemporaneamente, il ducatista è andato in crisi, collezionando cadute e risultati insufficienti. Nelle ultime uscite, per esempio, Rea ha conquistato 7 vittorie ed un secondo posto, contro quattro ritiri di Bautista, che ha aggiunto anche un 14esimo ed un 17esimo posto. Il weekend californiano di Laguna Seca ha ufficializzato le difficoltà dello spagnolo che è tornato da Monterey con zero punti. Abdicando ufficialmente e lasciando il titolo 2019 al suo avversario numero uno.

Il gap in classifica generale è incredibile. Il nord-irlandese vola con 433 punti contro i 352 del pilota di Toledo. 81 punti di margine. Un divario clamoroso se si torna a pensare alle 11 vittorie iniziali consecutive di Bautista che lo avevano portato a +55. Da quel momento il passivo è di ben -136 punti nel confronto diretto. Rialzarsi da una “botta” simile sarà quasi impossibile. Dal ritorno in pista rimarranno da disputarsi solamente 4 appuntamenti (Portogallo, Francia, Argentina e Qatar). 12 manche che il ducatista dovrà affrontare a tutta e sperare negli errori di un rivale che, mai come quest’anno, sta dimostrando che a livello mentale non ha rivali. Tutto sembra già scritto, come un copione o un libro. Per ora Bautista deve leggere il suo, per capire dove ha sbagliato e perché ha gettato alle ortiche un vantaggio che appariva incolmabile…

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Valerio Origo

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