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Nuoto, Mondiali 2019: Margherita Panziera, rimandata ma non bocciata a Gwangju. Serve uno step mentale

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Il Nambu University Municipal Aquatics Center di Gwangju (Corea del Sud) ha chiuso i battenti e per l’Italia sono stati i Mondiali 2019 di nuoto del trionfo: 8 medaglie (3 ori, 2 argenti, 3 bronzi), 23 finalisti e 19 primati italiani assoluti battuti. Numeri che non si erano mai visti e depongono in favore dell’operato della compagine guidata dal Direttore Tecnico Cesare Butini.

E’ evidente che alcune controprestazioni vi siano state e tra queste, a far rumore, vi è quella di Margherita Panziera. L’azzurra, nei 200 dorso donne, alla vigilia era accreditata del miglior crono dell’anno al mondo. Il suo 2’05″72 nuotato a Riccione negli Assoluti alimentava speranze, rafforzate anche dall’approccio da campionessa dell’azzurra nelle manifestazioni internazionali che avevano preceduto la rassegna iridata. Le prove offerte, infatti, nelle Championships Series della FINA avevano dato un’idea ben precisa della crescita mentale della nuotatrice del Bel Paese.

Purtroppo, a Gwangju, vi è stato un inatteso passo indietro. Sì perché, al di là delle sensazionali prestazioni dell’americana Regan Smith (capace di vincere l’oro, con record del mondo in semifinale di 2’03″35, migliorando i suoi tempi di più di 3″), il 2’06″67 dell’atto conclusivo (a 5 centesimi dal bronzo) ha i contorni dell’amarezza. Non era in condizione Margherita o, forse, mentalmente non è ancora al livello che ci si aspettava. Di sicuro qualcosa andrà registrato in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020 che restano l’obiettivo più importante.

Un riscontro, quindi, che rimanda e non boccia Panziera perché le sue qualità restano. E’ necessario compiere, quindi, uno step in avanti perché indubbiamente è più semplice ottenere determinati tempi nel “giardino di casa” piuttosto che “in mezzo agli squali”.

 

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Foto: LaPresse

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