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Nuoto, Mondiali 2019: Margherita Panziera, la prova del nove a Gwangju

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Le lancette dell’orologio viaggiano molto velocemente e a partire dal 21 luglio, a Gwangju (Corea del Sud), il mondo del nuoto si esibirà nella rassegna iridata. La Nazionale italiana si presenta ai nastri di partenza con diverse ambizioni. Gli Europei a Glasgow hanno messo in mostra una squadra che è andata oltre le sue solite punte di diamante. Giovani e seconde linee si sono prese la scena. Tra di loro, Margherita Panziera nei 200 dorso ha posto il suo primo sigillo, con un tempo da medaglia olimpica.

Dopo quelle magnifiche quattro vasche scozzesi, è venuto il momento della conferma e il processo di avvicinamento all’evento asiatico è stato “discreto”: il miglior crono mondiale del 2019 e numerose vittorie contro rivali altamente qualificate nelle Championships Series della FINA, oltre che al Settecolli, parlano chiaro. Il primo nome che viene in mente, in questo senso, è quello dell’ungherese Katinka Hosszu.

Tuttavia nella piscina sudcoreana, al di là della lady di ferro, vi saranno altre contendenti. Americane, australiane e canadesi sono pronte a contendere lo scettro a Margherita. La veneta però non è più la ragazza che quando gareggiava all’estero si sentiva un corpo estraneo. Guardando a tre anni fa, i passi in avanti della nostra portacolori sono enormi: da nuotatrice incerta a Londra 2016 al successo di Glasgow. Un biennio in cui l’azzurra ha acquisito maggior consapevolezza nei propri mezzi, soprattutto dopo il bronzo nella rassegna continentale di Copenhagen (Danimarca). Da quel momento, probabilmente, c’è stato il cambio di passo, comprendendo di essere all’altezza delle altre e potersela giocare fino in fondo.

La prova del nove sarà nella sede iridata. Gestire la pressione dell’evento sarà la vera prova del nove da superare in quel che non è soltanto un Mondiale ma un test in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

 

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Foto: OA Sport

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