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Nuoto, Mondiali 2019: l’Italia fa sognare nella 4×100, poi è quarta di un soffio. Non basta il record italiano

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La terza finale di questo Mondiale 2019 di Gwangju per quanto riguarda il nuoto in vasca è stata quella della staffetta 4×100 stile libero che ha regalato agli Stati Uniti la prima medaglia d’oro di questa rassegna iridata, con la formazione di Caleb Dressel – Blake Pieroni – Zach Apple – Adrian Nathan che ha regolato la concorrenza grazie ad uno strepitoso 3.09.06 che vale anche come nuovo record della manifestazione; alle spalle della formazione statunitense troviamo i principali rivali russi che si sono dovuti accontentare dell’argento con 91 centesimi di distacco dai leader, dopo aver perso contatto in modo pesate soprattutto con la terza frazione di Kliment Kolesnikov.

La battaglia per il terzo posto è stata invece emozionantissima per i nostri colori, una sfida di alti e bassi con l’Australia, dove per un soffio il quartetto formato da Santo Condorelli – Manuel Frigo – Luca Dotto e Alessandro Miressi non è riuscito nell’impresa di portarsi a casa un bronzo dal peso specifico enorme. Condorelli in prima frazione è partito fortissimo, troppo, nuotando i primi 50 metri in 22.30 (1°) e accusando inevitabilmente un grosso calo nelle bracciate finali, consegnando il testimone a Frigo addirittura in ottava posizione. Le due frazioni centrali di Manuel e Luca sono state superlative e quando in acqua è sceso Miressi per le ultime due vasche gli azzurri occupavano la terza posizione, con l’Australia a poco più di tre decimi; un coriaceo Alessandro ha dato tutto per tenere accese le speranze dell’Italia ma la frazione conclusiva di Kyle Chalmers (47.06) è stata davvero troppo competitiva per il torinese per poter resistere.

Alla fine quindi esultano gli oceanici in 3.11.12, ma nonostante la delusione parziale, gli azzurri hanno fermato il crono sull’ 3.11.39 stabilendo il nuovo primato italiano che durava da Pechino 2008 e quindi possono ritenersi tutti abbastanza soddisfatti di quanto offerto quest’oggi; certamente il rammarico può esserci ripensando a quel 48.72 di Condorelli che con una partenza più controllata avrebbe potuto essere più basso, quei pochi centesimi che alla fine sarebbero anche potuti risultare determinanti.

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Twitter: MickBrug

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Foto: LaPresse

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