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Nuoto, Mondiali 2019: Italia, sei una potenza! Record di ori ad un passo. Numero di finalisti da capogiro!

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A Gwangju l’Italia si sta issando prepotentemente tra le potenze indiscusse del nuoto mondiale. Dopo tre giornate il Bel Paese ha già incassato tre medaglie d’oro (solo Stati Uniti, Australia e Cina hanno saputo fare altrettanto…) e cinque podi complessivi (ai trionfi di Simona Quadarella, Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri vanno aggiunti i bronzi di Martina Carraro e Gabriele Detti).

La spedizione tricolore ha già eguagliato il numero massimo di trionfi in una rassegna iridata (furono tre anche a Roma 2009 e Budapest 2017). Il record assoluto è dunque davvero ad un passo: Simona Quadarella e Gregorio Paltrinieri, rispettivamente negli 800 e nei 1500 sl, potranno ambire ad un bis tutto d’oro, senza dimenticare Margherita Panziera, tra le favorite dei 200 dorso nonostante sinora non abbia brillato nei 100.

Se le punte stanno letteralmente trascinando la Nazionale a suon di vittorie, impressiona ancor di più la qualità complessiva dell’intera squadra azzurra. Un livello complessivo elevatissimo, testimoniato da un dato: sinora l’Italia vanta addirittura 14 finalisti su 18 finali disputate! Il record assoluto di finalisti risale a Melbourne 2007 ed è di 16: verrà completamente frantumato.

In passato, inoltre, a metà Mondiale il numero di finalisti non era mai stato superiore a 10. Statistiche che raccontano di un movimento in grandissima salute, che ha saputo crescere negli anni e creare un sistema dove i giovani non solo non si disperdono, ma vengono accompagnati gradualmente verso l’alto livello. Un modello da esportare anche in altre discipline, in primis a quell’atletica che da troppi anni annaspa nell’anonimato.

Quello che si concluderà domenica sarà dunque ricordato, con ogni probabilità, come il miglior Mondiale di nuoto di sempre per l’Italia. Una compagine in cui le stelle rappresentano solo la punta dell’iceberg di un gruppo competitivo, numeroso ed ambizioso. Da vera potenza planetaria.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Lapresse

2 Commenti

1 Commento

  1. Gabriele Dente

    25 Luglio 2019 at 01:17

    Non mi è mai piaciuto in passato leggere dichiarazioni di CT e dirigenti del tipo “Mi bastano tre medaglie”, “Gli avversari sono cresciuti”, “Usa e Australia sono inavvicinabili”, ecc.
    Se c’è UNO sport in Italia dove, nonostante lo sfascio dell’impiantistica sportiva, nonostante il condizionamento dei media pro-calcio e nonostante tutti gli altri problemi la base non è mai venuta a mancare, questo è proprio il nuoto (4 milioni di praticanti!). Un paese circondato dalle acque, dove una delle maggiori passioni popolari è proprio trascorrere il tempo in acqua fin da piccoli, dove quasi tutti i medici consigliano ai genitori di far fare nuoto ai propri figli, e dove in tanti paesi anche delle zone più depresse trovi una piscina comunale con tanti ragazzini iscritti ai corsi di nuoto, non aspettava altro che una buona organizzazione per accompagnare i talenti verso l’agonismo di vertice. Di questo, per una volta, vanno riconosciuti i meriti a una dirigenza federale (oltre che alle solite singole società sportive, ovviamente). Mi auguro però, stavolta, che l’Italia raccolga bei frutti anche ai giochi olimpici ed oltre, trovando quella continuità attraverso i decenni che, purtroppo, resta merce rara nelle nostre federazioni.

    • Fabio90

      25 Luglio 2019 at 11:08

      Concordo, va detto che le Nazioni da te nominate sono oggettivamente imparagonabili, ma speriamo di consolidarci a questi risultati che sono già straordinari, e sopratutto hai ragione sul medagliere olimpico del nuoto, pazzesco aver vinto solo 5 ori (mi pare) se pensiamo che la pellegrini ne ha vinti 6 di mondiali e “solo” un Olimpiade, dimostra le difficoltà storiche che abbiamo avuto, ora però abbiamo più armi, quindi dobbiamo essere fiduciosi

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